Piancastagnaio. Voltaia festeggia il Palio del cambiamento, il Palio dei giovani uomini

Quattro Palii in sette anni per la Contrada di Via XX Settembre. Una Dirigenza giovane divenuta matura crescendo insieme. Stasera la Grande Cena della Vittoria. Voltaia festeggerà questa sera, Sabato 22 Settembre, la Vittoria del Palio 2018, la sua dodicesima, da quando, nel 1979, il Palio è tornato a essere la festa più importante e rappresentativa della comunità di Piancastagnaio. La vittoria conquistata con il cavallo Uron montato da Giuseppe Zedde, “Gingillo”, ha per la Contrada un significato particolare. Verrebbe da dire, la “ringollata  della ringollata”, la vittoria subito dopo l’amara e cocente sconfitta subita lo scorso anno ad opera dell’avversaria, il Coro, che aveva, nel 2016, sceso proprio lo Zedde, andato in Castello. Un fantino che lo Stretto conosce più che bene, avendoci anche vinto (2009) e sempre fatto di tutto, o il possibile, per non far vincere la Contrada di Via XX Settembre: Voltaia, appunto. Piancastagnaio_Palio_2018_La_Corsa_20180810_DSC_6739Una corsa che è apparsa una sorta di replay allo specchio di quella di un anno fa (la “ringollata della ringollata”, appunto), dove Voltaia e Coro sembra si siano scambiate di posto e ruolo, così come le altre due, dove, probabilmente, anche la troppa fiducia ha giocato scherzi inaspettati. La Contrada capitanata da Alessandro Conti e guidata dal Priore Valentina Menchini, è invece riuscita, con forza e bravura, a rimettere le carte esattamente nell’ordine che voleva, così da vincere un Palio bellissimo, dopo una corsa che ha entusiasmato tutti e che ha visto le quattro Contrade pianesi alternarsi durante i circa 1500 metri di un percorso che da sempre insistiamo nel cambiare, ma che rimane amico fino in fondo solo a chi ha rispetto, forza, coraggio, pazienza e astuzia.  Un anello, a tutti gli effetti un piccolo ippodromo, ancor più dopo le recenti prese di posizione ministeriali e qualche impreparazione locale, dove, le strategie, sono ancor di più necessarie per la distanza e l’apparente facilità della della pista sempre diversa nel fondo, prevedono grande attenzione e perspicacia da parte di Capitani “coraggiosi” e non succubi  di “faccende affaccendate”. Piancastagnaio_Palio_2018_Voltaia_giubilo_20180810_DSC_6856E’  quello che è sembrato fare il plurivittorioso Alessandro Conti che, assieme a tutti i suoi fedeli e fidati, è riuscito nell’impresa record (almeno da queste parti), di appendere alle pareti del museo di Contrada, il quarto palio nei suoi sei anni di capitaneria, iniziata nel 2012 e interrotta per un cambio di guardia nel 2013, che ha attraversato quasi indenne il passaggio tra PSI e anglo arabi (2017), quando Daniele Ilari fu, con Conti sempre affianco, la guida protagonista di un Palio che lasciò più di un amaro in bocca alla Contrada di Via XX Settembre, per di più proprio Gingillo di mezzo. Un sapore (l’amaro) che è tornato dolce proprio grazie allo stesso protagonista, quel Giuseppe Zedde, che si rese protagonista di un gesto che impedì la vittoria dell’avversaria mandando primo al bandierino Castello. Sicuramente non un bel biglietto da visita per la nuova monta bianco nera, accolto con diffidenza da più di uno in Voltaia, ma, che, proprio proprio Capitan Conti, ha voluto con sé in un Palio ad alto rischio, sia per l’uno che per l’altro  e, soprattutto, per la stessa Contrada di Voltaia, con bocche di traverso da parte di molti. Ma i sassolini nelle scarpe erano molti, bisogna toglierseli in qualche maniera prima divenissero pietre. Piancastagnaio_Palio_2018_Voltaia_giubilo_20180810_DSC_6833Ed è proprio tutta questa “faccenda non affaccendata” (al contrario del 2017), che ci dà lo spunto per il titolo di questo articolo: “Voltaia festeggia il Palio del cambiamento, il Palio dei giovani uomini.” Un cambiamento che viene proprio dalla dura sconfitta di un anno fa, voluto con coraggio da Capitan Conti (con il nerbo del passato tornato in mano e affidato a Gingillo con gesto di fiducia ma anche di preteso rispetto per la Contrada), con un’attenta rivisitazione del ruolo, così come quella più matura di tutta la Dirigenza a partire dal(la) Priore Valentina Menchini che, alla Cena propiziatoria, aveva pronunciato un discorso equilibrato, non del tutto scontato, quasi da navigato dirigente, così da tracciare la via della Vittoria. Intorno tanti ragazzi… molti ultratrentenni, da pensarli più uomini e chiamare invece “ragazzi”, quella miriade di giovanissimi che sono, come si dice da decenni senza troppa attenzione, il “cuore pulsante” della Contrada. Sempre attivi, magari ancora non pronti a gestire strategie e complessi rapporti esterni, ma, sicuramente, ben avviati a un percorso che darà loro, importanti soddisfazioni, riconoscimenti e riconoscenze. Il Palio è piccino, ma cresce.Piancastagnaio_Palio_2018_Voltaia_giubilo_20180810_DSC_6992In 7 anni Voltaia porta a casa quattro Palii, tutti negli anni pari (2012, 2014, 2016 e 2018), lasciando alle altre Contrade un Palio ciascuno negli anni dispari (Castello 2013, Borgo 2015 e Coro 2017). Ma ora non è più tempo di  contare o esaminare la corsa, di guardare al passato o al futuro. Ora, oggi, per Voltaia, è il tempo del presente, quello di festeggiare il ritorno prepotente a essere protagonista assoluta nella Vittoria. Un Capitano che è riuscito a ribaltare una situazione non facile per lui dopo un palio 2017 mal digerito e preso di petto assieme a la Capitaneria, la Dirigenza e la Contrada, dove le qualità professionali sono state preponderante del giudizio. Il Palio è cambiato davvero. Ora tocca alle altre Contrade.Piancastagnaio_Palio_2018_Voltaia_giubilo_20180810_DSC_6812 ]]>

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