Il 24 Settembre la Contrada di Via XX Settembre, festeggerà la Vittoria nella splendida cornice del Convento francescano. Giosuè Carboni ospite d’onore, assieme a Valter Pusceddu, proprietario dell’imattibile Jake. Alla cena Cecilia Rigacci, autrice del Palio e le autorità locali Tutto è ormai quasi pronto per i festeggiamenti organizzati dalla Contrada di Voltaia, per la Vittoria del Palio 2016 ottenuta dal grazie a Giosuè Carboni e al cavallo Jake di Valter Pusceddu. Una vittoria frutto del lavoro del Capitano Alessandro Conti e ai suoi Vice Capitani Giulio Agnorelli e Alessio Magini, che hanno messo “in pista”, una strategia senza errori, appoggiati da una Contrada che negli ultimi anni ha riscoperto il suo valore principale accanto alla forte passione: l’unità. “Sub Quercu Viribus Unitis” è il motto della Contrada di Via XX Settembre, che sembra, ormai ,non essere più solamente scritto nella grande immagine all’ingresso della Sede, sulle bandiere e sui fazzolettoni, come lo fu negli anni 2000 quando il popolo e le dirigenze del periodo, sembravano aver perso il significato di quella che non è solo una scritta, ma l’essenza e l’origina della Vittoria. Una Contrada, Voltaia, che festeggia il suo XI° Palio dal 1979, ovvero da quando la corsa, ripresa con forza dai Frati Carmelitani (ricordiamo il caro Padre Eliseo Fratini), si corre ininterrottamente. Una Contrada, Voltaia, ad oggi ritenuta territorialmente la più piccola di Piancastagnaio e che sconta ancora colpevoli, quanto tutt’ora provvisorie, ridefinizioni dei confini degli anni ’80, che l’hanno, per molti anni, relegata all’interno delle vecchie mura, togliendole anche parti dello stesso centro storico. Una Contrada, Voltaia, che festeggia il suo terzo Palio negli ultimi 5 anni (2012, 2014, 2016), tutti con un Capitano in carica per quattro, dopo l’anno di pausa del 2013, che ha saputo, col supporto dell’intera Contrada, condurre alla Vittoria il suo popolo, attraverso un lavoro di strategia e di rapporti “da Palio”, come quello con Valter Pusceddu, che, proprio in Voltaia, debuttò giovanissimo nei primi anni ’90. Una vittoria che passa anche attraverso la scommessa di far esordire a Piancastagnaio, Giosuè Carboni, su una pista a lui sconosciuta, che impegnava il fantino sardo sullo stesso Jake, all’ombra di Silvano Mulas, che l’aveva preceduto negli anni 2012-2015, vincendo in Voltaia due Palii. Un Palio, come abbiamo già definito, in altre occasioni delle “ricorrenze” (i 600 anni degli Statuti e il 40° Palio dal 1979) e delle “coincidenze”, per un destino scritto inconsapevolmente dalla stessa autrice Cecilia Rigacci, che ha realizzato, direttamente o in collaborazione, proprio le opere che sono all’interno delle due Contrade rivali, Coro e Voltaia (Nel 2009 il Palio con Carlo Sassi e il poeta Federico Onoferi e il Cupello vinto dal Coro sempre nel 2009; nel 2015 il Cupello vinto da Voltaia e, per l’appunto, questo Palio 2016). I festeggiamenti per questo Palio, presentano la novità inaspettata, vista la tradizione, che Voltaia farà la sua Cena della Vittoria fuori le mura. Una scelta dovuta purtroppo alla non disponibilità della tensostruttura, impegnata nelle zone del tragico terremoto del 24 Agosto nell’Appennino Centrale, oltre alle non buone condizioni della pavimentazione del piazzale dell’asilo delle suore (luogo tradizionale), che lo rendono impraticabile in diversi punti. La Contrada, ha dunque scelto lo splendido chiostro del Convento di San Bartolomeo (di proprietà privata della famiglia Ricci Barbini), una soluzione ponderata che non si allontana dall’idea della Contrada di festeggiare in maniera sobria e soprattutto raccolta, rimanendo in un contesto storico e di tradizione. Una volontà questa che ci ha espresso lo stesso Priore, Alessandro Ascone: “Costretti a non poter rimanere nei nostri confini, visti gli impedimenti per la tensostruttura e il piazzale, considerando che saremo circa 250 persone in tutto che la nostra sede non può ospitare, abbiamo scelta una location che più si avvicinava al nostro modo di essere e, per quanto possibile, ricordasse il nostro territorio. Avremmo voluto rimanere tra le nostre mura, ma non era possibile e, purtroppo, anche per motivi spiacevoli come quelli legati al terremoto. Ma non abbiamo persa la nostra tradizione culinaria e organizzativa: saranno le nostre instancabili cuoche e cuochi a preparare il cibo, così come saranno i giovani a gestire il servizio a tavola. Vogliamo rimanere attaccati ben stretti alle nostre tradizioni anche spostandoci di qualche centinaia di metri dai nostri confini. Per me e per la Dirigenza, sarà, oltre che un onore, un vero piacere accogliere Giosuè Carboni, Cecilia Rigacci, Valter Pusceddu e tutte le autorità, nella cornice del Convento di San Bartolomeo, di cui vorrei ringraziare la famiglia di Marianne Ricci Barbini per la disponibilità, anche nel ricordo del babbo Vittorino. Il tutto proprio nell’anno che ricorda anche il passaggio di san Francesco a Piancastagnaio e i 600 anni degli Statuti. Siamo convinti sarà una bellissima serata.”
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