Voltaia: la Cena della Vittoria “Sub Quercu Viribus Unitis” (le foto nell’articolo sono state realizzate dallo Studio Gabriele Forti – Piancastagnaio) Si terrà domani sera nei giardini di Voltaia dell’Asilo Barzellotti, la Cena della Vittoria per la vittoria del Palio di Agosto. Una Contrada in Festa che, come tradizione, ha trascorso entro i propri confini i circa quaranta giorni dal Palio che l’ha vista trionfare dopo una corsa in voluta attesa prima dell’attacco finale alle contendenti. Una Cena della Vittoria che vedrà in posto riservato e davvero speciale, il Palio “dell’energia” di Giuggiolie affianco al Cupello di Monica Minucci, anch’esso vinto dalla Contrada di Via XX Settembre dopo anni di “indigesto digiuno”, e, virtualmente, il cavallo Jake (scuderia Walter Pusceddu) protagonista con Silvano Mulas detto “Voglia” della Corsa e che proprio nei giardini aveva la stalla. Contando i soli Palii corsi dal 1979 a Piancastagnaio, è questo il decimo Palio vinto dalla Contrada di Voltaia. Il “Palio della Stella” così chiamato dai Contradaioli bianco-nero-verdi, il secondo negli ultimi tre anni e tutti all’insegna di Silvano Mulas e di una Dirigenza costantemente al lavoro in un periodo da ricordare per sempre accanto a quegli storici degli anni Ottanta. Una Capitaneria, quella condotta da Alessandro Conti, figlio d’arte, con il supporto costante di Daniele Ilari e del Vice Capitani Giulio Agnorelli , che ha sempre creduto con la Contrada in una strategia con al centro Silvano Mulas, considerato il fantino ideale per una pista come quella di Piancastagnaio, visti i trascorsi pluri vittoriosi in tutta Italia. Un Priore, Alessandro Ascone, da un quinquennio in carica, che ha saputo gestir bene gli equilibri all’interno della Contrada affidando e coordinando i ruoli affidati in accordo col Difensore Marco Conti nelle scelte, nella rappresentanza e nella Festa. Il Palio dell’energia la tela di Giuggioli, una tela contestata da molti per “non essere panno”, è stata inevitabilmente amata dai contradaioli di Voltaia che l’han portata in segno di giubilo tra le vie di Piancastagnaio. Un’energia che viene anche dalle stalle e dal lavoro fondamentale dei veterinari e dei maniscalchi, da chi allena e segue questi purosangue con passione, amore e profondo rispetto. Il Cupello, bellissimo nella sua semplicità e nella sua verità nella tradizione, è la vittoria dell’impegno e dell’amore di giovani divenuti nel tempo donne e uomini, che han saputo avere la perseveranza, la volontà ed il coraggio che il loro impegno pretende tutto l’anno. Silvia, Elena e Sara hanno dato quel che volevano assieme a tutti i figuranti e le sarte: il massimo. Un ritorno al passato in questo triennio che ha riproposto in Voltaia la costituzione di un Consiglio Direttivo di pochi elementi che ha funzionato praticamente alla perfezione; un Direttivo costituito dalle cariche più rappresentative e che ha fatto “gruppo”, gestendo con equlibrio parsimonioso la comunicazione interna ed esterna; un gruppo che ha lavorato costantemente per la Festa e per la Contrada con forme e principi rispettosi delle regole vigenti. Un Direttivo che ha messo al centro la “Festa” e non gli interessi dei singoli, appoggiando, sino ad oggi, tutte quelle iniziative che andassero a tutela delle Contrade e quindi della Comunità. Un Direttivo sostenuto ogni giorno dal Popolo di una Contrada tradizionalmente “vivace” e che si è ritrovato finalmente “Sub Quercu Viribus Unitis”, nella comprensione che solo l’unione può rigenerare le radici di una pianta sempre stata forte nelle decisioni e nelle gesta ; un Popolo che ha capito l’importanza del “giovane che avanza” e quella “dell’esperienza sempre presente e da rispettare”; un Popolo che ha messo da parte inutili e dannosi personalismi a vantaggio dell’abbraccio della Vittoria. Una Vittoria nei due simboli più importanti della nostra Festa: il Palio ed il Cupello. Il significato del primo è nel secondo, come il valore. E’ il significato di un altro elemento determinante: il lavoro. E’ il lavoro che permette di raggiungere gli obiettivi e realizzare i sogni di vittoria, una vittoria che non è nell’oggetto ma nel significato, e che rende il lavoro ancora più nobile perché spinto dalla passione e da una vera e propria vocazione. Una Vittoria costruita attraverso una politica di Contrada che ha fatto della proposta del colloquio e della serenità dei rapporti con le altre Contrade, una proposta matura e condivisa contribuendo, al di là dell’esito finale, a valorizzare il buon lavoro delle Capitanerie, delle Dirigenze e del Magistrato delle Contrade, tutte all’altezza pur nella sconfitta e nelle recenti ed amare decisioni disciplinari, complici di una regolarità eccessiva di una pista che deve trovare il suo “essere” e la sua “anima” per una passione unica. Al termine di questo primo articolo sulla Vittoria della Contrada di Voltaia, vogliate comprendere il fatto che io ne sia Contradaiolo. [contenitore_colonne row=’row’] [mezzacolonna nopad=”] [youtube_video video_id=’7JIZqNyMSXQ’] [/mezzacolonna] [mezzacolonna nopad=”] [youtube_video video_id=’kUAhOmpBQxk’] [/mezzacolonna] [/contenitore_colonne]]]>
Piancastagnaio. Voltaia: la Cena della Vittoria
- Autore dell'articolo:Marco Conti
- Articolo pubblicato:26/09/2014
- Categoria dell'articolo:Amiata SI / Palio Piancastagnaio / Piancastagnaio
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