Pienza. Monticchiello, ricorda la battaglia partigiana del 6 Aprile 1944.

Amiatanews (Daniele Palmieri) Pienza 06/04/2018
Domenica 6 Aprile le celebrazioni a partire dalle ore 10,15

Torna, come ogni anno, la commemorazione della “Battaglia di Monticchiello”, episodio importante della Resistenza nella provincia di Siena durante la seconda guerra mondiale, durante il periodo di vigenza del regime fascista.
Domenica 7 Aprile, il programma si aprirà alle ore 10,15 con la celebrazione di una S. Messa in memoria dei caduti nella Chiesa dei SS. Leonardo e Cristoforo, celebrata dal parroco, don Stefano Cinelli. Alle 11,30 sul Colle Mosca, non lontano dal centro abitato, la deposizione di corone al cippo che ricorda i caduti Mario Mencattelli e Marino Cappelli. Nel pomeriggio, alle 16,15 l’adunata delle delegazioni ANPI partecipanti, delle autorità, degli ospiti e dei cittadini che parteciperanno poi al corteo per le vie del paese, accompagnato dalle note della locale banda musicale “A. Giardini”. Al termine, in Piazza Nuova, si terrà la commemorazione ufficiale, con l’intervento del sindaco di Pienza, Fabrizio Fé e del prof. Fabio Muganini, antropologo, docente presso l’Università degli Studi di Siena e vice presidente provinciale dell’Associazione partigiani. Alle 17,30 la giornata si chiuderà con “Bambini che giocano alla guerra”, spettacolo conclusivo del Laboratorio bambini svolto durante l’inverno dal Teatro Povero.

Squadra partigiana Mencatelli
Squadra partigiana Mencatelli

La “Battaglia di Monticchiello” del 6 Aprile 1944, giovedì santo, fu un episodio di rilievo nella lotta partigiana, del quale dettero notizia anche Radio Londra e Radio Bari. Una settantina di partigiani, guidati da “Scipione” (Walter Ottaviani), tennero testa e costrinsero alla ritirata un numero preponderante di federali e fascisti, stimati in circa 400 uomini, guidati dal capo della Provincia, Carlo Alberto Chiurco. Un ruolo fondamentale ebbero la popolazione del paese ed in particolare le donne, che svolsero l’importante ruolo di collegamento tra il gruppo di partigiani asserragliati in paese e quelli che avevano base proprio sul Colle Mosca. Il minacciato rastrellamento non ebbe luogo, Chiurco ed i suoi uomini furono costretti a rinunciare, ma in due distinti episodi di quella giornata caddero i due giovani, Mario e Marino, dei quali è conservata viva la memoria

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