Il 19 Marzo scadranno i termini per le libere donazioni attraverso del crowdfunding, il sistema per raccogliere fondi attraverso il web.
«Mancano 30 giorni al termine della raccolta fondi per la #Querciona. Per raggiungere l’obiettivo serve un ultimo sforzo! Deve essere costituito il Comitato Tecnico Scientifico, è l’unica garanzia che abbiamo per la salvaguardia delle Quercia delle Checche. Se fosse stato costituito quando lo dicevamo noi tre anni e mezzo fa non sarebbe successo quello che è successo!!!»
E’ con questo appello, pubblicato sulla rete e sulla pagina Facebook SOS Quercia delle Checche, da Nicoletta Innocenti, Presidente di “Opera Val d’Orcia”, l’associazione nata nel Settembre 2017, eredità dei comitati locali attivi anche nella salvaguardia della “Quercia delle Checche”, che ha come obiettivo non solo tutelare, sostenere e salvaguardare il patrimonio ambientale, paesaggistico, culturale, antropologico, storico e artistico delle terre di Val d’Orcia, ma anche mettere in relazione il “nostro mondo” con “mondi altri”, in una dialettica costruttiva anche con realtà nazionali e internazionali.
Per raccogliere i fondi è stato utilizzato il sistema del crowdfunding (un sistema di raccolta di denari normalmente attraverso la rete Internet dove gruppi di interessati, testimoniano il proprio sostegno e la condivisione di interessi o progetti anche innovativi, attraverso dei piccoli contributi), attivato verso la fine dell’estate passata, proprio da “Opera Val d’Orcia”, soldi da investire per la costituzione del Comitato tecnico-scientifico rivolto al monitoraggio della Quercia delle Checche, gravemente malata (su questo sito digitare “Quercia delle Checche” per ricercare ariticoli a riguardo).
«Il crowdfunding, attivato con la piattaforma Buona Causa –
ha più volte ricordato in questi mesi la Nicoletta Innocenti -, ha lo scopo di raccogliere i fondi necessari per la costituzione del Comitato tecnico-scientifico di super-esperti per la Quercia delle Checche in grado di garantire il monitoraggio e la salvaguardia al Primo monumento Verde d’Italia, simbolo identitario del nostro territorio.»
«Riteniamo convintamente che sono stati troppi e troppo gravi le distrazioni e gli errori che hanno portato la nostra Monumentale al rischio della sua stessa sopravvivenza –
continua la Presidente – . Gli interventi, anche dettati da buone intenzioni, devono essere seguiti da un gruppo di massimi esperti del settore, con la logica dell’attenzione lungimirante che si deve ad un essere vivente di 370 anni a cui intere generazioni sono profondamente legati.»
Ricordiamo che parallelamente alla raccolta fondi via web, sono stati messi in campo progetti che stanno riscuotendo successo in tutta l’area valdorciana e sono conosciuti anche in altre zone. E’, l’esempio “
Vivaio diffuso Quercia delle Checche” che ha visto la consegna di sacchetti con ghiande della quercia nelle scuole e cittadini dei comuni della valle, così da permettere la piantumazione delle ghiande della “Querciona” al fine di giungere negli anni ad un ripopolamento delle “figlie” del primo monumento verde d’Italia.
«Questi ultimi giorni, devono servire a dare ognuno il nostro anche piccolo contributo –
continua nel suo appello la Innocenti – altrimenti non potremo andare da Comune di Pienza e Soprintendenza a dire: “Il Comitato tecnico è fondamentale per monitorare lo stato di salute e le necessità del primo Monumento Verde d’Italia, non lo costituite? Lo facciamo noi con i maggiori esperti nazionali di Alberi Monumentali! Dobbiamo darci tutti da fare, uniti e compatti come sempre!»
https://youtu.be/2TDSJPYWK7M]]>