Reiterate ingiurie, atti persecutori e minacce (anche di morte) prima del folle gesto da parte di una coppia separata verso l’uomo di 48 anni che aveva sposato la loro figlia di 27 anni più giovane. Per ben due volte è stato usato acido muriatico, una in Val d’Elsa e l’altra a Torino Nelle prime ore del 7 maggio u.s. nelle province di Siena e Torino, Carabinieri della Compagnia di Poggibonsi, supportati dai Comandi territorialmente competenti, hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Firenze su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di due coniugi separati, entrambi italiani, resisi responsabili con comportamenti diversi, ma in esecuzione di un medesimo disegno criminoso, di maltrattamenti in famiglia, atti persecutori, danneggiamenti e lesioni gravi. Il provvedimento è stato adottato dall’Autorità Giudiziaria procedente, in relazione al pericolo di reiterazione delle condotte criminose in danno di una delle parti lese, un uomo di 48 anni, che, per ben due volte, era stata fatta segno del lancio di acido ustionante al volto. I due, coniugi separati, lei calabrese di 53 anni, lui, siciliano, di 45 anni, non avrebbero mai accettato il proprio genero di 27 anni più grande della propria figlia. Sin dal loro matrimonio, infatti, molti sarebbero stati gli atteggiamenti persecutori nei confronti del genero fino ad arrivare alle due aggressioni con l’acido al volto. L’attività d’indagine ha consentito di definire il quadro delle ingiurie e delle minacce gravi (anche di morte) confluenti nei reati di maltrattamenti in famiglia, di atti persecutori e infine anche di lesioni gravi, in relazione agli effetti dell’acido muriatico lanciato per due volte (con danni maggiori nell’episodio compiutosi nella città di Torino). Sono stati raccolti, anche a mezzo di intercettazioni telefoniche, elementi probatori sui due episodi, uno solo dei quali aveva condotto ad infliggere alla vittima uno sfregio permanente, ma anche sulle reiterate minacce rivolte alle vittime di tali comportamenti vessatori oltre a chiarire il quadro familiare dal quale era scaturito l’incarico conferito da una madre e da un padre a uno sconosciuto di deturpare con un acido il volto del marito della figlia. Da identificare gli esecutori materiali delle aggressioni. Il procedimento penale è stato assunto per competenza dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Torino in quanto l’episodio più grave è avvenuto nel capoluogo piemontese. Le indagini proseguono per l’individuazione degli autori materiali dei due attentati che potrebbero essere diversi e i Carabinieri hanno già idea di chi possano essere.]]>