Radicofani. "Ci manca l'acqua corrente, urgente una soluzione a un problema non creato da noi."

“Da troppo tempo senz’acqua corrente, non possiamo continuare a vivere in questa situazione; siamo pronti a rivolgerci al Prefetto per trovare una giusta soluzione a un disagio che non abbiamo creato.” E’ questa, in sintesi, la frase che riassume la difficile situazione che sta vivendo, a causa della difficoltà di approvvigionamento dell’acqua corrente, il signor Delogu Pasquale, imprenditore agricolo sardo, titolare di un’azienda che si trova nel territorio comunale di Radicofani, in loc. Poggio Vitello, che gestisce assieme ai propri familiari. De_Logu_Pasquale_01Secondo la testimonianza diretta del Sig. Delogu, da circa due anni sono iniziati i problemi dovuti al fatto che l’acqua, per motivi non conosciuti, non sembrerebbe avere quella pressione necessaria per risalire il dislivello (circa 100 mt slm) tra la Via Cassia, dov’è posizionata la colonnina dell’acquedotto, e l’azienda agricola posta più in alto a circa 400 mt slm. “Da circa due anni abbiamo iniziato ad avere problemi con l’approvvigionamento dell’acqua che da ormai troppo tempo non arriva più nella nostra proprietà ci racconta il sig. Delogu, con gravi ripercussioni, fatte presenti più volte, sia per ciò che riguarda l’attività agricola che per gli aspetti inerenti la vita quotidiana. Non sappiamo quali siano veramente i motivi, forse perdite nelle tubazioni, insufficiente pressione o quant’altro che impedisce all’acqua di raggiungerci come prima; quel che è certo, rispetto al passato, è che l’acqua non arriva più presso la nostra azienda e le nostre abitazioni. Andava tutto bene fino a qualche tempo fa, poi i problemi con l’acqua che non sale più come prima per cause che non sappiamo concretamente.” “In questo periodo continua l’imprenditore agricolo siamo costretti a rifornirci direttamente all’attacco dell’Acquedotto posto lungo la via Cassia dove si trova ora il contatore trasferito a valle dell’azienda che si trova più in alto su una collina: attraverso il continuo utilizzo di nostri automezzi e trattori, che si sono anche danneggiati, con perdite di tempo e aumento del rischio di incidenti, facciamo più volte avanti e indietro per riempire le cisterne. Anche all’attacco a valle, l’acqua non arriva come prima e impieghiamo molto più tempo a riempire i serbatoi che utilizziamo appositamente. Il danno peggiore, è comunque quello legato alla nostra attività agricola, quella che sostiene l’azienda e le nostre famiglie. Lasciamo immaginare le difficoltà per non avere acqua corrente quando dobbiamo gestire circa 2000 capi di ovini, alcune decine dei quali, sono morti lo scorso anno a causa della mancata disponibilità d’acqua corrente, peggiorata ancor più dalla siccità. Inoltre, bisogna tener presente, che qui abitano tre famiglie con gli altri disagi che vi lasciamo immaginare.”Radicofani_Poggio_Vitello_Pecore_Azienda_De_Logu_01“Ci siamo rivolti all’Unione di Comuni Amiata Val d’Orcia, ente di riferimento per l’acquedotto, così come al Sindaco di Radicofani, Francesco Fabbrizzi, che, tra l’altro, è attualmente Presidente dell’Unione dei Comuni continua Delogu. Abbiamo avuto incontri dove si è ipotizzato la realizzazione di un impianto che da valle, dove oggi è presente l’attacco per l’acqua con il contatore, spinga la stessa a monte dove ci troviamo noi, lungo una tubatura già esistente: un impianto che prevede una stazione di pompaggio fornita da energia elettrica. Sappiamo che l’Unione dei Comuni ha chiesto dei preventivi e che ci sono soluzioni applicabili più o meno dispendiose. Quel che chiediamo all’ente che gestisce l’acquedotto, è che la situazione torni a essere quella di prima, ovvero, quella di avere l’acqua corrente per i nostri animali, il nostro lavoro e le nostre famiglie, senza interventi economici o dispendi da parte nostra, in quanto ci riteniamo già danneggiati da una situazione che non abbiamo in alcun modo creato ma semplicemente subito.” “Contiamo di avere una risposta concreta che risolva questa situazione – conclude ; nostro malgrado, abbiamo così pensato di rivolgerci prossimamente al Sig. Prefetto di Siena facendo appello alla sua figura sperando di trovare, con il suo interessamento, una giusta soluzione.”]]>

Lascia un commento