Il Comandante della Stazione dei Carabinieri, è da oggi in pensione, dopo una carriera che l’ha visto protagonista in tutta l’area Amiata – Val d’Orcia Dopo più di 42 anni di servizio è oggi in pensione, a riposo in quiescenza come si usa dire tecnicamente, il Luogotenente con Carica Speciale, Pietro Polidori, Comandante della stazione dei carabinieri di Radicofani. Nato a Tuscania (Vt) nel 1960, dopo circa 4 anni di impiego nel settore dell’edilizia, Polidori ha iniziato la sua lunga e significativa carriera nel 1980, con l’arruolamento ad Allievo Carabinieri, divenendo effettivo nel Gennaio del 1981. Dapprima Allievo Sottufficiale (Ottobre 1981), poi Vice Brigadiere (Giugno 1983) e Brigadiere (Dicembre 1984), Pietro Polidori è divenuto Maresciallo Ordinario nel Luglio del 1993. Neanche due anni dopo (Settembre 1995), ha acquisito l’incarico di Maresciallo Capo e nel 2001 quello di Maresciallo Aiutante sostituto Ufficiale di Pubblica Sicurezza. Nel Gennaio 2011 gli importanti gradi di Luogotenente, grado divenuto con Carica Speciale nello scorso Ottobre 2017. Tra gli avanzamenti di grado, molti gli incarichi affidati a Polidori nei 40 anni di carriera che, tranne nei primi anni di servizio (1981-1983) come motociclista nel Nucleo Operativo Radio Mobile (NORM) di Civita Castellana (Vt), lo ha sempre visto impegnato nell’area Amiata Val d’Orcia. Presso la Compagnia dei Carabinieri di Ad Abbadia S. Salvatore, dove è stato trasferito nel Giugno 1983, Polidori è stato sia Capo Equipaggio nel Nucleo Operativo Radio Mobile che Comandante Squadra Polizia Giudiziaria. Successivamente, nel Luglio 1990, è stato Comandante della Stazione dei Carabinieri di Campiglia d’Orcia e dall’Aprile 2000, Comandante della Stazione dei Carabinieri, incarico assolto fino ad oggi. Una carriera contraddistinta anche dalle onorificenze come la Medaglia Mauriziana al merito Dieci lustri di carriera, la Medaglia d’Oro Lungo Comando Esercito, la Croce d’Oro con torre per Anzianità di servizio e il Nastrino di merito 20 anni (oro) come Comandante di Stazione Territoriale. Ma sono anche altri i riconoscimenti per il Polidori… In questi anni, a fianco la Signora Rosaria, sposata nel 1984 e le figlie Daniela ed Elisabetta che hanno regalato al Polidori le due nipotine Eva e Nicole; sicuramente tutte onorificenze “speciali”. «Ho iniziato a lavorare a 15 anni circa quattro anni e mezzo presso ditte edili – ci dice brevemente questa mattina – Poi, a 20 anni, mi sono arruolato e dopo 37, 8 mesi e 1 giorno di lavoro (il totale fa 42 anni e 1 giorno ndr), più i 5 anni riscattati nell’Arma, ho raggiunto gli anni contributivi previsti dalla legge (47) e quindi da oggi sono in “pensione”. Ho tanti ricordi con me, anzi, moltissimi. Non posso non dimenticare il salvataggio di una persona che si stava togliendo la vita nel suo podere a Campiglia d’Orcia, come i difficili anni ’80 dove la situazione legata allo spaccio di droga, mi ha portato ad arrestare molte persone. Poi i tanti servizi sulla strada, sul territorio in genere e le responsabilità in occasione di manifestazioni ed eventi popolari, tra cui il Palio di Piancastagnaio, molto sentito e appassionato con presenza di migliaia di persone.» Un uomo, un militare, un Carabiniere che ha dunque conosciuto a fondo il territorio dell’Amiata Val d’Orcia, probabilmente come pochi altri e che in molti hanno potuto conoscere, almeno durante le funzioni di servizio. La riflessione che viene da fare, è quella che, il Polidori, come del resto i colleghi del tempo che decisero di divenire Carabinieri o appartenenti comunque alle Forze dell’Ordine, abbia scelto un decennio particolarmente difficile in per l’ancora forte presenza del terrorismo degli anni ’70. Basti ricordare, come triste esempio legato all’Arma dei Carabinieri e così vicino all’Amiata e alla Val d’Orcia, il sacrificio dei Carabinieri Savastano e Tarsilli, caduti giovanissimi a Monteroni il 21 gennaio 1982 per mano terrorista, giusto per far capire come il momento per iniziare un percorso militare, che si pone tra i principali obiettivi la tutela e la sicurezza dei cittadini, non fosse sicuramente quello ideale. Evidentemente, in questi uomini, che siamo abituati a vederci a fianco così come a preoccuparci della loro assenza, era forte la volontà di avviare una carriera militare che avrebbe portato anche il Polidori a sperate soddisfazioni. A questo, dobbiamo ricordare i difficili periodi legati allo spaccio di droghe pesanti, con l’Amiata zona purtroppo nota alle cronache per poi saltare agli anni iniziali del nuovo millennio, che condizionano, tutt’ora, la nostra sicurezza e dunque anche il lavoro dell’Arma dei Carabinieri e di tutte le elle Forze dell’Ordine. Ancora l’impegno di Polidori e dei suoi colleghi dinanzi ai flussi migratori che hanno interessato Il territorio con dapprima decine e poi centinaia per un totale di migliaia di persone giunte nel territorio. Una novità vera e propria, anche in virtù di leggi emanate dai governi e attuate dal Ministero dell’interno e della Difesa a cui Carabinieri fanno riferimento per le loro attività. Un’immigrazione che ha causato cambiamenti importanti anche nelle società e che hanno richiesto, di conseguenza, attenzione particolare da parte dei Carabinieri, nell’identificazione e nella conoscenza, per quanto possibile approfondita, di coloro provenienti anche in forma stabile dall’Europa o da paesi ancor più lontani. E poi tanto altro, come il controllo all’ambiente e alla salvaguardia artistica, culturale e alimentare da assolvere con parsimonia nel territorio patrimonio UNESCO della Val d’Orcia. Operare in un quarantennio di importanti cambiamenti, in una società che corre sempre più e che ha richiesto una diversa concezione della sicurezza e una nuova attuazione dei piani a garanzia della stessa, non era assolutamente facile; per questo, ci vuole professionalità e un grande equilibrio tra autorità e autorevolezza nello svolgere il proprio lavoro. Auguri dunque a Pietro Polidori, il Luogotenente con Carica Speciale, Comandante della Stazione di Radicofani e ai suoi familiari.]]>