Radicofani. “Play your Tuscany”, blogger, fotografi e videomaker sulla Francigena

Il team alla scoperta dell’ultimo tratto toscano dell’antica via dei pellegrini Un team di fotografi, videomaker e blogger, selezionati dopo un’attenta valutazione da parte di Fondazione sistema Toscana, ha compiuto un viaggio alla scoperta delle storie di Toscana ovunque bella, arrivando fino a Radicofani, lungo il tracciato della Via Francigena, lunedì scorso,per chiudere un viaggio diviso in cinque tappe, partendo dal nord della regione. «Si è trattato – afferma il sindaco Francesco Fabbrizzi – di una grande opportunità per conoscere storie e bellezze del nostro territorio, resa possibile da una bella iniziativa della Regione Toscana e delle sue strutture delegate alla promozione turistica. La Francigena si sta rivelando per la nostra comunità un importante volano per uno sviluppo sostenibile». A Radicofani erano presenti la blogger americana Jamie Lee, la fotografa di vino Elisa Orlandi, il consulente di web marketing Edoardo Pucciarelli, il fotografo Alessio Grazi, i due videomaker Bernardino Caruso e Francesco Tipaldi, giornalisti, alcuni amministratori di Comuni toccatinelle precedenti tappe, come Pontremoli o Fucecchio (le altre: Aulla, Camaiore, San Miniato, Gambassi Terme, San Quirico d’Orcia). Radicofani_Blogger_fotografi_videomaker_20171113_02 La visita a Radicofani, che ha toccato il bosco Isabella come la stazione di posta medicea e la fortezza, è stata l’occasione per presentare, da parte dell’esperto di storia locale e amministratore Fausto Cecconi, i testi pubblicati su Toscana ovunque bella, ripresi da Matilde Luchini, pittrice dei primi anni del ‘900. Come quello che descrive della sua pensione: «L’ho chiamata Vertumno perché questa fu terra d’Etruschi, ma anche per la passione di mio padre per la flora. Quella passione che lo portò a costruire un grande giardino, parco di delizie e riposo che volle intitolare a mia madre Isabella, un dono d’amore che ogni anno ci regala fioriture e frescura, nascosti nel mistero dei simboli massonici, tra cui spicca la piramide, come adagiata tra gli alberi curvi. I miei amici, D’Annunzio, Malaparte, Matilde Serao, Ottone Rosai, Giorgio De Chirico, Ardegno Soffici e il principe Sisto di Borbone, ne hanno goduto nei giorni di riposo nella mia Radicofani, una terra magica che ti prende nell’intimo e non ti lascia più». Toccanti anche i ricordi d’infanzia su Radicofani della stessa Matilde: «Da bambina ci ho trascorso gli anni più belli, tra le cure di nonno Ranieri e nonna Clementina. Dalle finestre del salone le arcate della Posta Medicea, richiamavano le storie degli antichi viaggiatori: Mozart, Dickens, Thomas Gray, Casanova… quella splendida dimora voluta dai Granduchi e costruita dal Buontalenti era la loro Locanda, per gli altri bastavano Spedali e Osterie, oppure le cellette del convento dei Cappuccini. La mia Radicofani… l’erta salita a Castelmorro, dove si arresero le milizie medicee e quelle spagnole, la Fortezza che domina il mondo e ti fa sentire leggera, come se d’improvviso potessi prendere il volo nel cielo, planando come i falchi che volteggiano sulla torre maestosa, dove il brigante Ghino di Tacco asserragliò l’abate di Cluny per restituirlo, dopo una ferrea dieta, a Bonifacio VIII».


Fonti Comunicato stampa Comune di Radicofani del 14/11/2017]]>

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