Radicofani. Ponte sulla SR Cassia. ASSOTIR ed imprese tra speranze e preoccupazioni.

Delusione per la mancanza di Provincia e Regione. Nuovo appuntamento sabato 18 aprile. Accolti da un numeroso drappello di carabinieri, i partecipanti alla conferenza stampa indetta dalla associazione italiana impresa di trasporto “Assotir” delle province di Siena e Viterbo nella zona artigianale del comune di Radicofani, nella val di Paglia, hanno dato vita sabato mattina passato a una manifestazione composta e costruttiva, anche se non sono mancate note polemiche per la assenza del presidente della provincia di Siena Fabrizio Nepi (in viaggio sul treno-natura con il ministro Franceschini) o di un rappresentante della regione, che di fronte ai numerosi lavoratori della zona, delusi e esasperati, avrebbe potuto assumersi  la responsabilità di confermare la soluzione prescelta e, soprattutto, avrebbe potuto dare  certezza sui tempi di realizzazione. Incaricato di rappresentare Nepi, il sindaco di Abbadia San Salvatore Fabrizio Tondi, il quale ha spiegato che la vicenda è stata seguita con attenzione da lui e dal sindaco di Radicofani e che circa quindici giorni or sono,  a un tavolo conclusivo , “il treno è partito”. Dalla regione sono arrivati i 500 mila   euro mancanti, che uniti ai precedenti 800 mila euro, serviranno a realizzare il doppio ponte Bailey, i cui lavori di allestimento cominceranno  nei primi giorni di giugno, per terminare nei primi giorni di settembre. Per  andare incontro alla soluzione della  provincia e non intralciare i lavori,  i sindaci hanno rinunciato alle somme inizialmente stanziate per la sistemazione delle strade secondarie, che  nei loro comuni presentano non poche  criticità. “Ci aggiorneremo settimana per settimana”, ha aggiunto Tondi”. Altre novità, la somma di 180.000 euro per la progettazione del rifacimento del ponte e 5.000.000 di euro per la sua realizzazione. Gli interventi che si sono  succeduti  (Michele Santoni, presidente Fita Cna, il vicesindaco del comune di Acquapendente  Maicco Pifferi, il segretario generale  di Assotir Claudio Donati, la presidente di Assotir Viterbo Rosa Maria Pepponi, il rappresentante di Cucine Stosa Andrea Colonnelli,  il  rappresentante degli agricoltori Valentino Panarese, il presidente Assotir  Siena Alfonso Cassani, etc) non hanno fato altro che  evidenziare i disagi dei trasportatori, degli imprenditori, delle aziende anche agricole della zona, nonché dei comuni cittadini, che sono costretti a compiere chilometri in più per la  deviazione, consumando più carburante, e impiegando almeno un’ora in più di tempo. Sono in grande sofferenza, per esempio, anche le aziende che si trovano nella zona artigianale sulla Cassia del comune di Abbadia San Salvatore, situate prima del ponte chiuso, per chi proviene da Siena. La zona è rimasta del tutto isolata, senza nemmeno un cartellone stradale che possa indicarla. “Non passa più una macchina”, hanno detto i titolari. “Si vedono solamente caprioli e cinghiali e la poca gente che capita, spesso si perde”. Altre problematiche denunciate, quella che riguarda il divieto di transitare con carichi superiori a 40 tonnellate su strade e ponti delle vie secondarie indicate  dalla Provincia, quando i carichi sono ben superiori. Gli autotrasportatori hanno chiesto che i segnali venissero adeguati, ma “orecchi da mercante”. Altra contestazione, l’accavallarsi delle criticità del ponte sul Paglia, con quelle di via Gorizia (strada provinciale all’interno dell’abitato di Abbadia San Salvatore). In questi giorni che via Gorizia è chiusa per lavori, sulla strada di Radicofani il traffico è aumentato del 20%. Mentre  Andrea Colonnelli (Cucine Stosa, terzo produttore italiano)  ha denunciato  la sensazione di grande incertezza per le scelte e le smentite della amministrazione provinciale, che non ha comunque accettato soluzioni tampone (ma immediate). Come la proposta del “guado a ruota asciutta” progettato dall’ingegnere Gaetano Zanchi per i privati (ma dimensionato come pubblico), già pronto sulla carta e che potrebbe essere realizzato in una ventina di giorni, al costo di 240.000 euro circa! Insomma, si vogliono date certe e per questo si ritroveranno  tutti sabato prossimo , ore 15, stesso luogo, per decidere le mosse successive (un esposto alla procura della repubblica? Una manifestazione con gli automezzi in regione o qualcosa d’altro?). Fonti. Corriere di Siena


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