Redazione. "Novena laica". Pascoli: Le ciaramelle

“Novena laica”, Il Natale dei grandi poeti: Giovanni Pascoli Dall’idea di Giuseppe Serafini, conosciuto e stimato collaboratore di Amiatanews, la rubrica “Novena laica”, appuntamento giornaliero con la poesia dei grandi poeti italiani dedicata al Natale. L’appuntamento di oggi è con Giovanni Pascoli (San Mauro di Romagna, 31 dicembre 1855 – Bologna, 6 aprile 1912) e con la sua poesia “Le ciaramelle”, dove il poeta esprime la semplicità e profondità del suo interiore, tra ricordi e momenti di un’infanzia, ancora presenti.  

LE CIARAMELLE

di Giovanni Pascoli

Udii tra il sonno le ciaramelle, ho udito un suono di ninne nanne, ci sono in cielo tutte le stelle, ci sono i lumi nelle capanne.

Sono venute dai monti oscuri le ciaramelle senza dir niente; hanno destata ne’ suoi tuguri tutta la buona povera gente.

Ognuno è sorto dal suo giaciglio; accende il lume sotto la trave: sanno quei lumi d’ombra e sbadiglio, di cauti passi, di voce grave.

Le pie lucerne brillano intorno, là nella casa, qua su la siepe: sembra la terra, prima di giorno, un piccoletto grande presepe.

Nel cielo azzurro tutte le stelle paion restare come in attesa; ed ecco alzare le ciaramelle il loro dolce suono di chiesa;   suono di chiesa, suono di chiostro, suono di casa, suono di culla, suono di mamma, suono del nostro dolce e passato pianger di nulla.

O ciaramelle degli anni primi, d’avanti il giorno, d’avanti il vero, or che le stelle son là sublimi, conscie del nostro breve mistero;

che non ancora si pensa al pane, che non ancora s’accende il fuoco; prima del grido delle campane fateci dunque piangere un poco.

Non più di nulla, sì di qualcosa, di tante cose! Ma il cuor lo vuole, quel pianto grande che poi riposa, quel gran dolore che poi non duole:

sopra le nuove pene sue vere vuol quei singulti senza ragione: sul suo martòro, sul suo piacere, vuol quelle antiche lagrime buone!

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