Alla base dello stare bene con noi e con gli altri c’è l’essere coerenti ed in armonia fra la nostra interiorità (le intenzioni ed i sentimenti che proviamo) con l’esteriorità (le parole che diciamo e le azioni che compiamo). Quando penso al Natale mi viene in mente quella striscia bianca di celluloide che si usava a scuola nelle ore di chimica, per stabilire se una sostanza era acida o alcalina, ovvero per conoscere il suo Ph, che appunto si chiama “cartina tornasole”. Allo stesso modo dall’otto dicembre fino al sei gennaio, partendo dalle cene degli auguri per arrivare alla festa della Befana, noi ci immergiamo come una “cartina tornasole“ nelle cene, alle feste, ritrovi, nei gruppi whatts app di organizzazione eventi; ed immergendoci cerchiamo di capire se la relazione con l’amico o parente esista sempre o meno. Purtroppo quello che “frega” in queste situazioni, sono le aspettative di cambiamento, nei confronti di rapporti ora mai stabilizzati e a volte incancreniti, che non sarà certo una luce di natale o un regalo ben impacchettato che ne determinerà il cambiamento. Altra cosa che accade non è solo avere aspettative deluse, ma anche quella di doversi trovare a cena con persone che abbiamo abilmente evitato dalla Befana a Natale e che, invece, nei giorni di festa dovremo rivedere. E’ qui che dobbiamo iniziare a capire che essere adulti vuol dire poter pensare in maniera diversa rispetto all’ altro, ed accettare che gli altri possano avere pensieri e comportamenti non condivisi e condivisibili. Bowen introdusse il concetto di differenziazione di Sé, inteso come la capacità di raggiungere l’autonomia dagli altri e la capacità di separare i pensieri dai sentimenti, ovvero penso, agisco e rifletto su cosa è accaduto. Le persone che hanno raggiunto una buona differenziazione di sé riescono ad avere esperienze di intimità con gli altri e di indipendenza dagli altri. Le persone più differenziati sono in grado di prendere una posizione nei rapporti: mantenendo un senso di sé definito in modo chiaro e rimanendo fedeli alle convinzioni personali, anche quando le pressioni da parte degli altri si fanno pesanti ( vieni a Natale da noi? Come mai non vieni?). Tornando alle feste di Natale essere differenziati vuol dire che possiamo stare a tavola con un parente e non sentirsi in difficoltà perché ognuno ha il proprio pensiero e che per una sera ognuno può godere per quello che desideriamo della presenza dell’altro, e cercheremo così di spostare l’attenzione dal mi sento rifiuto o mi sento accettato ( non mi ha salutato o fa finta di niente..etc) al riesco stare insieme a lui/lei anche se forse non ci piaceremo mai ma comunque ti rispetto. Alla base di tutti i rapporti, dobbiamo pensare che non possiamo e potremo mai piacere a tutti, ma che alla base dello stare bene con noi e con gli altri c’è l’essere coerenti ed in armonia fra la nostra interiorità ( le intenzioni ed i sentimenti che proviamo) con l’esteriorità ( le parole che diciamo e le azioni che compiamo), solo così staremo bene con gli altri. Quindi prima di presentarvi a qualsiasi festa domandatevi se ciò pensate e sentite è coerente con il vostro comportamento e parole]]>
Redazione. Psicologia: Il Natale è …una cartina tornasole.
- Autore dell'articolo:Marco Conti
- Articolo pubblicato:20/12/2015
- Categoria dell'articolo:L'altro punto di vista / Siena
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