Redazione. Sul caso dei lupi a Radicofani, lettera di una nostra lettrice

“Vorrei esprimere il mio pensiero riguardo alla notizia sui lupi. La barbarie è figlia dell’ignoranza. I lupi sono essenziali per la vita di tutti noi e la loro esistenza non deve essere dipendente né da giudizi di politici, talvolta  disinformati che cercano consensi, né da parte di soggetti, per così dire interessati, come, ad esempio, i pastori.” “La parola giusta e definitiva spetta agli zoologi e agli etologi senza ‘se e senza ma’. I pastori devono imparare a considerare le greggi come un bene ‘vivo’ da proteggere (ricoverandolo la notte, ad esempio, in ovili sicuri) e non come un ‘oggetto’ da tenere allo stato brado perché fa comodo ed è poco impegnativo per poi, in caso di incidenti con i lupi che in questo modo sono inevitabili e nei quali le vittime oltre alle pecore sono anche i cani da guardia, chiedere rimborso in denaro alla Regione.” “O si sceglie la via della consapevolezza e della responsabilità da parte dei pastori (che non sono né i padroni né i gestori ambientali del territorio) o si finisce di fare le vittime e chiedere i soldi. Le vere vittime sono le pecore, i cani, i lupi e la vita nel territorio. E si cominci a punire penalmente chi uccide i lupi, come del resto già prevede il Codice, così come lo stesso prevede il carcere e pene pecuniarie per chi maltratta gli animali. Del resto il Cardinale Richelieu diceva che fare delle leggi e non farle rispettare, equivale a permettere quello che si vuole proibire…” “Lasciare all’aperto nei campi di notte degli animali indifesi o che possono essere difesi solo da alcuni cani, messi loro stessi in pericolo, costituisce materia di maltrattamento. Impariamo a vedere le cose da tutti i punti di vista non solo da quello a cui abitudini miopi hanno creato idee preconfezionate e acritiche.Basta dunque gridare “al lupo!”.Quasi sempre i veri lupi sono altri, non gli appartenenti alla specie canis lupus, peraltro animale meraviglioso e assolutamente sociale.” ]]>

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