Roccalbegna. GeotermiaSì: “Sul progetto Triana chiediamo tavoli di concertazione tra i territori coinvolti.”

Amiatanews: Santa Fiora 22/02/2019
Il Movimento Geotermia Sì, prende posizione sul progetto ENEL GP di una centrale geotermoelettrica nel territorio del comune a cavallo fra l’Alta Maremma e l’Amiata

Riceviamo e pubblichiamo nota stampa odierna del Movimento GeotermiaSì.
Ricordiamo che domani, Sabato 23 Febbraio, L’incontro, organizzato del Comitato per la tutela del territorio di Roccalbegna, si terrà  a Santa Fiora un incontro con tema proprio il progetto Triana (http://www.amiatanews.it/santa-fiora-geotermia-incontro-pubblico-sul-progetto-progetto-triana/).

“I problemi che ruotano intorno alla geotermia sono di origine diversa. Molti di questi potrebbero essere superati usando il buon senso. Troviamo inaccettabili e spesso in malafede le osservazioni sulla dannosità dello sfruttamento geotermico. Sono estremamente pericolosi quelli che al Governo del Paese non ascoltano le ragioni dei territori e vanno avanti seguendo dei pregiudizi dettati da una concezione contraria alla scienza. Sono superficiali e alla fine altrettanto pericolosi coloro che prevedono nuovi insediamenti e nuove perforazioni senza confrontarsi in modo non formale ma articolato con i cittadini dei territori interessati, perché certi argomenti sono così importanti, che devono essere portati all’attenzione di tutti i soggetti coinvolti. 
Il caso di Roccalbegna è in questo senso emblematico. Massimo Galli sindaco di Roccalbegna e Federico Balocchi di Santa Fiora, esprimono posizioni solo in parte divergenti, partendo da un punto che indiscutibilmente li accomuna: entrambi sono favorevoli alla geotermia, entrambi la ritengono energia rinnovabile utile. Ma non c’è condivisione sulla localizzazione scelta per l’insediamento di una nuova centrale geotermoelettrica nell’area fra Triana e la valle del Fiora. A uno potrebbe piacere, all’altro no.
Il vero problema non è tra le posizioni dei sindaci entrambe con elementi condivisibili, ma su ciò che è mancato: un coinvolgimento preventivo e una valutazione collegiale ed articolata nei territori: solo partendo da un’analisi trasparente rispetto alla localizzazione di quell’impianto, si possono evitare contrapposizioni inutili che creano un contrasto molto probabilmente indesiderato da entrambe le parti.
Allo stato di fatto i due sindaci hanno entrambi ragione, l’uno a favorire lo sviluppo con una nuova centrale, l’altro a far sì che questo insediamento sia posizionato in un’area idonea, salvaguardando un paesaggio ad alta valenza ambientale,  storica e culturale.
Si possono trovare altre strade solo con il dialogo e il confronto. I contrasti sono sicuramente superabili attraverso dei tavoli di concertazione, che auspichiamo siano convocati prima possibile, per trovare la collocazione adeguata al nuovo impianto di Roccalbegna.
Sulla localizzazione dei nuovi impianti è importante che vi sia condivisione d’intenti tra i territori e che vengano coinvolti i cittadini nella decisione. Trovati i siti idonei, a quel punto si può procedere. 
Il Movimento Geotermia Sì, come del resto tutti i sindaci dei Comuni geotermici, ritiene indispensabile che lo sfruttamento geotermico continui ad esistere sull’Amiata. 
Siamo per una geotermia coltivata correttamente, che consenta di coniugare lavoro e rispetto dell’ambiente, economia e salute. I dati scientifici sono una garanzia per i cittadini rispetto ai rischi per l’inquinamento e la salute. 
Purtroppo altrettanto pericoloso di quello ambientale é l’inquinamento morale e culturale, quello che oggi interessa maggiormente la geotermia, costituito dalle dichiarazioni false e allarmistiche di certi ambientalisti da salotto che hanno a cuore solo i loro ‘piccoli’ interessi privati e non il futuro dell’Amiata. 
Nel frattempo il Movimento Geotermia Sì, insieme ai sindaci e con il sostegno di tantissimi cittadini, lavoratori e imprese, porterà avanti la propria battaglia per convincere il Governo a modificare la propria posizione rispetto alla geotermia, perché se saranno tolti gli incentivi, qualsiasi progetto, discorso o decisione sul futuro dell’Amiata risulteranno inutili.”

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