Amiatanews (Marco Conti): San Casciano dei Bagni 12/05/2019
Mercoledì 15 Maggio la commemorazione
Otto bambini e due delle loro mamme di Ponte a Rigo, frazione di San Casciano dei Bagni, persero la vita il 15 maggio 1944 in seguito ad un drammatico bombardamento dei ponti sulla Via Cassia da parte delle forze alleate (operazione Strangle – strangolamento – una serie di operazioni di interdizione aerea, durante la Campagna d’Italia della Seconda Guerra Mondiale, da parte della 12ª e 15ª forza degli Stati Uniti), volta ad interdire i rifornimenti di uomini e mezzi tedeschi verso il fronte, rappresentato dalla Linea Gustav che faceva perno su Cassino. Quel giorno una bomba cadde sopra una casa colonica dove il gruppo si era rifugiato. Questo tragico evento, che colpì la piccola comunità e causò ben 10 giovani vittime civili innocenti, sarà commemorato domenica 15 maggio 2022 alle ore 17.00 a Ponte a Rigo, presso il monumento a loro dedicato (ubicato di fronte alla Chiesa di Sant’Elisabetta).
«Mai come in questo momento storico ricordare le atrocità di cui è capace una guerra è doveroso, nella speranza che l’umanità tutta possa imparare dal ricordo della storia e dei suoi accadimenti, speranza, purtroppo, che a distanza di diversi decenni sembra vanificata» – afferma Agnese Carletti, Sindaca di San Casciano dei Bagni che sarà presente alla commemorazione.
Già in precedenza c’erano stati due bombardamenti a Ponte a Rigo e frequenti erano i mitragliamenti delle colonne tedesche in transito, ma la mattina del 15 maggio, una di queste bombe colpì una casa colonica dove avevano trovato un effimero rifugio un gruppo di mamme e bambini, uccidendo Angiolina Del Segato in Torelli (30 anni) con i suoi figli Umberto (1 anno), Maria (7 anni) e Rosina (11 anni); Italia Meloni in Terrosi (29 anni) con i suoi figli Antonietta (7 anni) e Domenico (9 mesi); Pasquino Paolucci (6 anni), Renata Diacinti (7 anni, di Piancastagnaio), Vinna Terrosi (3 anni).
Note storiche (Fonte Wikipedia)
L’operazione Strangle era una serie di operazioni di interdizione aerea, durante la Campagna d’Italia della seconda guerra mondiale da parte della 12ª e 15ª forza degli Stati Uniti, di interrompere le rotte di approvvigionamento tedesche in Italia a nord di Roma dal 24 marzo 1943, fino alla liberazione di Roma nella primavera del 1944.
Il suo scopo era quello di impedire il raggiungimento delle forniture essenziali alle forze tedesche in Italia centrale e quindi a costringerle ad un ritiro. L’obiettivo strategico dell’attacco aereo era quello di eliminare o comunque ridurre notevolmente la necessità di un attacco di terra sulla regione. Nonostante l’obiettivo iniziale di costringere il nemico a ritirarsi non sia stato raggiunto, l’interdizione aerea di questa operazione ha svolto un ruolo importante nel successo dell’assalto terrestre dell’operazione Diadem.[1]
Due principali linee di interdizione furono mantenute in tutto lo stretto stivale d’Italia. Ciò ha significato che i treni non potevano più passare dalla pianura Padana alla linea del fronte, e che a sud di Firenze, sostanzialmente tutte le forniture dovevano essere spostate in camion.[2]
L’operazione richiese l’impiego di bombardieri di media dimensione e cacciabombardieri su una superficie di circa 390 km², cioè da Roma a Pisa e da Pescara a Rimini