S. Casciano dei Bagni. Internet veloce è realtà sul territorio comunale.

Amiatanews (Marco Conti): San Casciano dei Bagni 05/02/2020
Carletti: “Dopo anni intensi finalmente ci siamo, grazie all’investimento della Regione”

Si sono conclusi a San Casciano dei Bagni i lavori per l’installazione di “Internet veloce” e già si iniziano ad attivare le prime utenze. I cittadini possono infatti già contattare gli operatori per verificare la copertura e scegliere liberamente l’offerta tra quei gestori che hanno deciso di utilizzare l’infrastruttura pubblica che si sta allestendo in tutta la Toscana e che Open Fiber gestirà per venti anni. 
Due anni fa la Regione ha deciso di portare la fibra ottica fino alla soglia di casa dove gli operatori privati hanno scelto e comunicato di non voler investire. Sono le aree cosiddette “a fallimento di mercato” o “bianche” , le uniche dove il pubblico può intervenire senza violare le norme europee sulla concorrenza: paesi troppi isolati e troppo poco popolati perché un’azienda valuti ad oggi conveniente un investimento, aree con una rarefatta presenza di imprese.

Per portare la fibra fino a 1000 Mbps (veloce come e a volte più che in città) nel territorio comunale, comprese le frazioni di Celle sul Rigo e Palazzone oltre a piccoli nuclei abitativi, sono stati stesi quasi 26 Km di cavi; questo ha permesso di cablare 1086 edifici, mentre altri 217 sono stati connessi utilizzando in parte anche dei ponti radio. Oltre al capoluogo le frazioni coinvolte sono state . Il valore dell’opera realizzata è di 680 mila euro più IVA.

“Questo è un momento fondamentale per la vita della nostra piccola comunità che da oggi è più vicina a tutto il resto del mondo – commenta la sindaca di San Casciano dei Bagni, Agnese Carletti – Sono stati anni intensi e difficili questi dei lavori, tanti i problemi incontrati, ma finalmente ci siamo e ciò grazie ad un investimento pubblico. Questo non è un dettaglio da poco: è il segnale che le piccole comunità contano e di questo non posso che ringraziare, soprattutto la Regione Toscana, l’assessore Vittorio Bugli e il consigliere Simone Bezzini”.

Navigare veloci sul web accresce la competitività dei territori, rende più confortevole la vita, accorcia le distanze con il mondo e la pubblica amministrazione – riporta l’Agenzia di stampa dell’Ente www.toscana-notizie.it – . Può essere uno strumento per frenare lo spopolamento delle aree interne. E così la Regione Toscana, tra le prime in Italia, ha deciso di non fare distinzioni.
Sono già 34 i comuni, dei cantieri affidati ad Open Fiber, dove i lavori sono conclusi, un centinaio quelli dove sono stati avviati e sette dove, per le zone “bianche” che erano fino ad oggi scoperte, è partita la commercializzazione dei servizi: ovvero Buonconvento, San Vincenzo, Chianciano Terme, Montescudaio, Firenzuola e Palazzuolo sul Senio, oltre naturalmente a San Casciano dei Bagni. Con gli undici comuni del bando pilota affidato l’anno prima a Tim ai territori dove si stanno commercializzando i servizi vanno aggiunti Porcari, Bientina, Cerreto Guidi, Pomarance (in parte) e Santa Croce sull’Arno (fonte www.toscana-notizie.it). 

I comuni però complessivamente coinvolti nell’intervento regionale – un investimento che vale circa 170 milioni – sono ben 268:  praticamente tutti, pure i più grandi, anche se solo magari in quel caso per qualche borgo o gruppo di case sparse. La stima, un anno fa quando i lavori sono stati programmati, era di 784 mila cittadini interessati per 640 mila abitazioni ed imprese che avranno a disposizione servizi in banda ultralarga.. Entro il 2021 tutti i cantieri saranno conclusi ( www.toscana-notizie.it).
“Una connessione veloce ad internet vuol dire, per le aziende, essere più competitive – sottolinea l’assessore all’innovazione della Toscana, Vittorio Bugli – . Significa facilitare l’industria 4.0. Portandola offriamo loro un vantaggio: se arriviamo prima di altre regioni il vantaggio raddoppia, se arriviamo tardi le freniamo. Ha l’effetto anche di rendere più semplice la vita ai cittadini che scelgono di restare (o tornare) a vivere in campagna, connessi al resto del mondo grazie ai servizi on line, capaci di dialogare, anche con la pubblica amministrazione, seduti in salotto o col proprio telefonino”.

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