S. Fiora. Venduta all’asta a New York la Madonna di Luca della Robbia

Amiatanews (Marco Conti): Santa Fiora 28/01/2021
Appello a mecenati, Fondazioni, Istituzioni bancarie, Regione e Governo per l’acquisto di questa straordinaria terracotta invetriata che andrà all’asta da Sotheby’s il prossimo 28 gennaio, con un valore di stima tra i 700mila e il milione di dollari.

Gli ultimi appelli, compresi quelli del Comune di S. Fiora e del Presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, non sono bastati.
La casa d’aste Sotheby’s ha infatti aggiudicato quest’oggi a New York per oltre 2 milioni di dollari la Madonna di Santa Fiora di Luca della Robbia, una cifra molto importante che ha più che raddoppiato la stima dell’opera valutata tra i 700mila e il milione di dollari.
L’opera è un rilievo in terracotta invetriata ha dimensioni 47,2 per 38,9 centimentri, e 10,1 centrimetri di spessore. Le figure sono bianche su sfondo turchese, con cornice smaltata in bianco, strisce e dischi blu a imitazione di un prezioso intarsio in marmo.

“Nonostante le fitte interlocuzioni istituzionali tenute in questi giorni – commenta il sindaco Federico Balocchi – non è stato possibile partecipare all’asta. L’opera non era alla nostra portata neppure al valore di stima, tantomeno al prezzo per il quale è stata venduta. Per questo abbiamo lanciato un appello a mecenati e Istituzioni perché la potessero acquistare. Chiediamo un incontro al nuovo proprietario, allo stato attuale sconosciuto, per poter valutare una collaborazione nella valorizzazione dell’opera ed almeno una sua esposizione a Santa Fiora.

“Il risultato dell’asta di New York – conclude il vicesindaco e assessore al turismo, Azzurra Radicchi – ci fa essere orgogliosi per il valore della “nostra” Madonna ma, soprattutto, ci fa ancor più apprezzare il nostro patrimonio artistico e ci è di stimolo per avviare da subito un’azione di valorizzazione e promozione della collezione di terracotte robbiane che abbiamo a Santa Fiora”.
Intanto grazie a tutti gli amici che hanno sostenuto il ritorno in Italia della Madonna di Santa Fiora. Grazie al Ministero della Cultura e al presidente della Regione Toscana Eugenio Giani

La collezione di ceramiche Robbiane di Santa Fiora è una delle più imponenti al mondo. Il Comune avrebbe voluto arricchirla della bellissima opera, una Madonna col bambino, chiamata “La Madonna di Santa Fiora”, attribuita a Luca della Robbia e datata 1440/1450.
Inutili dunque gli appelli del Comune a investitori e mecenati, Fondazioni e Istituzioni bancarie, al Ministro della Cultura e alla Regione per l’acquisto.

“La Madonna di Santa Fiora” è un rilievo in terracotta invetriata fu commissionato dalla famiglia Sforza di Santa Fiora a Luca della Robbia, nel decennio che ha visto la nascita dell’arte robbiana. Forse fu il conte Bosio I a richiederla e con tutta probabilità questa opera rimase nel borgo amiatino per oltre 400 anni, fino a quando con la soppressione degli ordini religiosi nel luglio 1866, il bene fu confiscato dal Comune e venduto nel 1867 a Léon Mathieu Henri de Somzée, un ingegnere minerario, ricco finanziere, parlamentare e collezionista d’arte. L’ipotesi è che de Somzée fosse entrato in contatto con questa robbiana nel periodo che si trovava a lavorare in Italia. La collocazione iniziale dell’opera, secondo quanto riportato da un catalogo del 1904, potrebbe essere stata la chiesa di Santa Chiara a Santa Fiora, in via delle Monache.
La Madonna col bambino di Luca della Robbia, quindi, lasciò Santa Fiora nel 1867 per entrare a far parte della collezione privata di Somzèe a Bruxelles. Poi la vedova de Somzèe la cedette prima del 1913 a Rudolph Bottenwieser. Passata successivamente a Paul Bottenwieser, mercante d’arte berlinese che operava a New York per l’Anderson Gallerie Building in Park Avenue, la Madonna col bambino di Santa Fiora raggiunse gli Stati Uniti e fu ceduta nel 1929 all’attuale proprietario: la Albright Art Gallery di Buffalo, divenuta nel 1962 Albright-Knox Art Gallery.

Le robbiane di Santa Fiora
I Della Robbia erano una famiglia di scultori italiani specializzati nella tecnica della terracotta policroma invetriata, che era stata inventata da Luca Della Robbia nella sua bottega fiorentina intorno al 1440. Una tecnica che ebbe grande successo nel Rinascimento, per il risultato finale che garantiva: colori sorprendentemente luminosi e soprattutto resistenti agli agenti atmosferici, quindi adatti anche all’esterno. Se Luca aveva avuto il merito di sperimentare per primo l’invetriatura, fu il nipote Andrea della Robbia, figlio del fratello, a portare a grandissima diffusione questa arte, divenendo presto capobottega dell’officina ereditata dallo zio. Le Robbiane attualmente presenti a Santa Fiora sono attribuite alla mano di Andrea della Robbia, che realizzò queste opere su commissione del conte Guido Sforza, signore di Santa Fiora, per ornare la cappella privata di famiglia.

Nella Pieve di Santa Fiora si possono ammirare: il Battesimo di Gesù, la Madonna della Cintola, l’Ultima Cena con l’Ascensione di Gesù al cielo e la Resurrezione (il pulpito), un trittico raffigurante l’incoronazione della Vergine e i Santi Francesco e Girolamo. Completano il ciclo delle opere un crocefisso e un tabernacolo degli olii santi. Un’altra ceramica dei Della Robbia, raffigurante le sante Flora e Lucilla, è ben visibile sulla facciata di ingresso della chiesa della Madonna delle Nevi, nel terziere del Montecatino, detta anche chiesa della Pescina. Anche sull’orologio della torre è ben visibile una ceramica invetriata dei Della Robbia, elemento superstite dell’antico orologio originario.

La “Madonna di Santa Fiora” e la “Madonna di Berlino”
La “Madonna con bambino” commissionata dagli Sforza di Santa Fiora a Luca della Robbia, e adesso conservata a Buffalo, è stata realizzata sullo stesso modello utilizzato per la “Friedrichstein Madonna”, la terracotta robbiana donata dal conte Donhoff Friedrichstein al Kaiser-Friedrich-Museum di Berlino. Questa terracotta per anni è stata considerata dispersa insieme ad altre preziose opere del Rinascimento nel terribile incendio del 1945, e adesso conservata a Mosca, nel museo Pushkin. I due rilievi di Luca della Robbia hanno dimensioni quasi identiche ed è possibile che risalgano allo stesso periodo. Tuttavia ci sono differenze notevoli nei dettagli di smaltatura e nella tecnica utilizzata per la lavorazione del retro della terracotta.


Fonti
Comunicato stampa del 28/01/2021

Lascia un commento