S. Quirico d'Orcia. Presentati i progetti per la Quercia delle Checche

Martedì 21 Novembre accolti con successo i progetti di crowdfounding e vivaio diffuso Il giovane Pietro Maroè ha presentato con passione il suo libro “La timidezza delle Chiome” e ha ispezionato personalmente la “Querciona” Il 21 novembre scorso, in occasione della “Giornata nazionale dell’albero”, si è tenuta presso il Teatrino di Palazzo Chigi di San Quirico, un’interessante conferenza organizzata dalla neo costituita Associazione Opera Val d’Orcia, congiuntamente a Italia Nostra Siena, Club UNESCO Siena e Circolo Legambiente Terra e Pace Valdichiana. L’incontro, patrocinato dal Comune, ha visto la presenza del Sindaco di San Quirico d’Orcia, Valeria Agnelli, e dell’Assessore alla Cultura, Ugo Sani, moderatore della giornata. Tre i momenti significativi oggetto del dibattito e dell’approfondimento: la presentazione del libro di Pietro Maroè“La timidezza delle Chiome”, il progetto “Paladini della Quercia delle Checche” (vivaio diffuso) e il progetto di Crowdfunding, ovvero la ricerca di finanziamenti per la costituzione di un Comitato tecnico-scientifico a studio e salvaguardia della “Querciona”. Riportiamo, attraverso una nota stampa di “Opera Val d’Orcia”, organizzatrice dell’evento, la cronaca della giornata, che si è svolta in ambiente partecipato e ben predisposto alla comprensione di una problematica, divenuto motivo non solo di salvaguardia ambientale ma anche di riflessioni per possibili future scelte amministrative in tal senso. San_Quirico_dOrcia_Conferenza_Quercia_delle_Checche_20171121_image015


Grande l’affluenza e interesse da parte di pubblico e stampa al Teatrino di Palazzo Chigi per la presentazione del libro “La tenerezza delle Chiome” del giovane friulano Pietro Maroè, giunto appositamente in Val d’Orcia, oltreché per la presentazione del suo recente libro edito da Rizzoli, per conosce la Quercia delle Checche. E’ infatti giunto un’ora e mezza prima ed è stato accompagnato dai volontari di Opera Val d’Orcia dalla “Querciona” che ha ispezionato lungamente con gli occhi del tecnico ma anche con il cuore dell’appassionato. Le serata si è aperta con una introduzione della presidente di Opera Val d’Orcia, Nicoletta Innocenti,  che ha esposto una storia sintetica della Quercia delle Checche, magia e disavventure della Grande madre della nostra terra. Sono seguiti i saluti del Sindaco del Comune di San Quirico d’Orcia Valeria Agnelli, (comune a cui va dato il merito di avere rivolto, e non solo recentemente, una particolare attenzione a paesaggio, ambiente e buone pratiche), della Presidente del Club UNESCO di Siena, Odile Bonnefoi, di Legambiente Valdichiana, oltre i saluti e l’augurio per il percorso intrapreso da parte delle molte associazioni e istituzioni che non hanno avuto l’opportunità di essere presenti all’incontro. Ugo Sani, Assessore alla Cultura del Comune di San Quirico, ha presentato l’autore e introdotto alcuni interessanti argomenti di riflessione. Il giovane Maroè, sollecitando curiosità e profonde considerazioni, ha trasferito ai presenti il senso di una grande serietà e della consapevolezza della enorme responsabilità che si ha in rapporto all’ambiente e alle presenze silenziose che ci nutrono, giorno dopo giorno. Un’intervento contraddistinto da una calma gestualità che arricchiva la narrazione di chi si è trovato dentro la chioma degli alberi fin dall’età di 4 anni e ha ascoltato pazientemente la voce della natura, rendendo chiara la propria condivisione verso la situazione della Quercia delle Checche. Oltre alla presentazione del libro di Maroè, è’iniziata la prima parte del percorso del Progetto “Paladini della Quercia delle Checche” con il Vivaio diffuso” rivolto a bambini delle scuole materna, elementari e medie per questo primo anno del Comune di San Quirico d’Orcia. Il progetto ha coinvolto 112 bambini e le loro famiglie, e a partire dal prossimo anno, sempre in occasione del 21 Novembre, si intende coprire le scuole dei comuni del territorio della Val d’Orcia. In occasione dell’evento tenutosi a Palazzo Chigi, sono stati distribuiti anche ai partecipanti numerosi sacchetti contenenti terriccio e 20 ghiande, pronte per la piantumazione con allegato un vademecum per la cura che durante l’incontro è stato esposto della giovane ”ortonauta” Marta Calabria che fa parte del gruppo Opera Val d’Orcia. Il gruppo Facebook www.facebook.com/groups/682537951837774/  istituirà in questi giorni una apposita chat, una community dove potranno essere chiesti consigli, dove si potranno pubblicare foto e mettere a confronto le esperienze relative alla vita delle nuove piantine, figlie della Quercia delle Checche.

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La Quercia delle Checche ha subito negli ultimi anni gravissime menomazioni che hanno messo a repentaglio la sua stessa vita. I tempi della burocrazia, della politica non hanno coinciso con i tempi biologici dell’albero che non ha sostenuto il disequilibrio prodotto dal primo crollo del 2014 e in assenza di adeguati sostegni si è autopotata come ampiamente pronosticato dagli esperti. I primi parziali interventi di cura sono stati recentemente eseguiti, ma tanto tantissimo lavoro sarà ancora da fare per far salvaguardare e  vivere la “Matriarca della Valdorcia”, una pianta di 370 anni, ormai simbolo della comunità, il primo Monumento Verde d’Italia con riconoscimento MiBACT. L’albero ha necessità di cure, attenzioni e sapienza da parte di esperti e del settore delle “monumentali”. Per questo viene chiesto da parte dell’Associazione Opera Val d’Orcia, anche con una piccola somma per sostenere  e finanziare la costituzione di un “Comitato tecnico-scientifico” che sappia guidare le istituzioni per far vivere nel migliore dei modi e a lungo la “Querciona della Val d’Orcia”. Per approfondimenti e contributi https://buonacausa.org/cause/helpquerciona

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