La “Bisaccia del pellegrino”, il tema della mostra internazionale di scultura agli Horti Leonini. Protagonista lo scultore americano Justin Peyser con il progetto “Open Mind” Inaugurata lo scorso 25 luglio, si chiude oggi la XXV^ edizione di Forme nel Verde, mostra internazionale di scultura nel cuore della Val d’Orcia. In questa edizione, l’artista invitato è stato Justin Peyser, artista newyorkese, che ha presentato “Open Mind”. Il tema assegnato è quello della “Bisaccia del pellegrino” presentato da Peyser attraverso un percorso che si poneva l’obiettivo con l’obiettivo di sollecitare la mente dei visitatori. Tre installazioni e ed una performance di Roberto Leaver. Il percorso è dedicato alla ricerca di libertà interiore attraverso un cammino a tappe, attraverso il quale ciascun visitatore è invitato a compiere un viaggio sia a livello fisico che mentale. Justin Peyser ha già instaurato uno stretto rapporto con il territorio e con le sue connotazioni storiche, molte delle quali rimandano ad una spiritualità diffusa e condivisibile anche a livello multiculturale. Il tema della Bisaccia del Pellegrino argomento che ben si colloca in riferimento alla Via Francigena, della quale San Quirico d’Orcia è risultata essere una delle tappe più rilevanti. Allo stesso tempo l’argomento trova un forte parallelismo con le opere e con le mostre che l’artista ha realizzato in Italia e che ha dedicato alle vie di comunicazioni e alle diaspore. [caption id="attachment_12588" align="alignleft" width="200"] Foto Nicola Bartolommei[/caption] I personaggi immaginari, gli oggetti umanizzati, angeli e vescovi per secoli hanno vagato lontano dalla loro patria: Barca, Braccio, Vescovo, Angela, Stufa incinta, Doge , Scarpa, Cuore ed il Boa, non più alla deriva dimenticati lontani dal loro tempo e terra. Sei Bisacce collocate sul muro di recinzione ci invitano a lasciare il proprio fardello sia fisico che mentale. E’ in questo modo che l’Artista pone l’accento sul contenuto spirituale della bisaccia che tanto più risulta vuota, tanto più accresce il merito del pellegrino. Sito alla Collegiata, il Braccio, è una congiunzione con il passato. Seguendo la vocazione storica di questo giardino all’italiana creato da Diomede Leoni intorno al 1580 J.Peyser, ha voluto realizzare al suo interno un percorso di riflessione e meditazione, collocando quattro installazioni che, a partire dalla parte inferiore degli Horti Leonini, sono costituite da ordinate geometrie di aiuole, giunge fino alla parte alta, cioè quella lasciata a selvatico. La grande installazione centrale è costituita da una testa praticabile, scultura in acciaio inox, che invita il visitatore a salire la ripida scalinata, raggiungerla e ad entrare metaforicamente nella propria testa e, quindi, nella propria mente. Il suo scopo è quello di raggiungere la pienezza del silenzio e del vuoto liberandosi del frastuono esterno. [caption id="attachment_12590" align="aligncenter" width="400"] Foto Nicola Bartolommei[/caption]]]>