Santa Fiora. Al Festival, l'originalità del Quartetto Raro

Domenica 29 Luglio (ore 21.15) al Teatro Camilleri con le musiche di Hummel e Kempf Un repertorio classico sempre di altissima qualità, originale e mai scontato, quello del “Quartetto” raro, protagonista domani sera al Teatro Camilleri (ore 21.30). Flauto Ginevra Petrucci (Primo Flauto New York Chamber Orchestra); Violino Lorenzo Fabiani; Violoncello Francesco Sorrentino; Pianoforte Giovanni Auletta; un quartetto di grandissimi solisti che riassume nel nome la propria originalità e atipicità: un quartetto che sperimenta una formazione insolita con uno strumento a fiato ed uno a percussione per riscoprire repertori inediti di grande fascino e unicità. Suonare insieme, per ogni strumentista che vive anni di duro e solitario lavoro, è un sogno che si realizza in nome della condivisione dell’Arte. Ogni compagine strumentale, a cominciare dal duo per finire all’orchestra, gode di un proprio repertorio a seconda della fortuna che ha avuto nella storia e nelle menti dei compositori. Il quartetto d’archi, ad esempio, è una delle formazioni cameristiche più riuscite per equilibrio sonoro e, non a caso, è erede di una letteratura memorabile. La formazione proposta per quest’occasione, invece, è piuttosto insolita: quartetto per flauto, violino, violoncello e pianoforte, cioè uno strumento a fiato, due ad arco e uno a percussioni! Si direbbe un ensemble molto ricco di possibilità, eppure non è stato, a nostro avviso, sufficientemente esplorato dai compositori durante le epoche storiche. Per questo motivo ci sembra doppiamente interessante andarne alla riscoperta: sia per il repertorio che per gli autori. Due compositori tedeschi che vivono momenti storici distanti ma entrambi legati da un forte interesse per la musica strumentale e per il pianoforte. Il primo come virtuoso e trascrittore per uno strumento che sarà protagonista di una fortuna senza precedenti, il secondo invece uno degli interpreti più importanti del Novecento. Johann Nepomuk Hummel – L. v. Beethoven: trascrizione del Settimino op. 20 per archi e fiati, che risponde all’esigenza sempre più diffusa nell’800 di trovare compagini strumentali che avessero come punto di riferimento il Pianoforte e un numero di strumenti in grado di riassumere l’orchestra o altre formazioni strumentali (si ricorda che Hummel trascrive 8 sinfonie di Beethoven assieme a tanta altra musica orchestrale proprio per quest’organico). Wilhelm Kempff è uno degli autori che a nostro avviso merita una riscoperta per la quantità e qualità di un inaspettato repertorio che, in maniera non sempre facile, è possibile reperire. Meglio conosciuto come uno dei più grandi pianisti/interpreti del Novecento, di lui però si sa ben poco della sua attività compositiva. Eppure questa non fu assolutamente marginale nella sua vita (Sonate, brani cameristici, Lieder, Concerti, brani organistici e perfino un’Opera lirica!), per cui ci sembra doveroso presentare un primo progetto discografico ai 25 anni dalla sua scomparsa.

Approfondimenti: www.santafiorainmusica.com


Fonti Comunicato stampa Santa Fiora in Musica a del 26/07/2018

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