Santa Fiora. Movimento Civico: "Santa Fiora che guarda al futuro ha bisogno di un progetto di area"

Dalla crisi dell’Unione all’unità nel rispetto e nella condivisione Il Movimento Civico di Santa Fiora, da anni a sostegno della maggioranza del Comune, ritiene doveroso e responsabile contribuire al dibattito che in questi giorni “risveglia” da un apparente torpore l’Amiata. Nella nostra montagna un ciclo sociale ed economico è terminato e molti sono i segnali del processo critico che stiamo vivendo.  In questi venti anni l’assenza di un progetto generale ha lentamente, ma inesorabilmente logorato un sistema che aveva la sua forza nell’unità, nella coesione, nel sentirsi parte di un insieme e nel riconoscere ad ogni paese caratteristiche e forza. L’obiettivo del Movimento Civico nel suo impegno di governo è sempre stato quello di aprire Santa Fiora ad un nuovo sviluppo che abbia come fine la crescita dei posti di lavoro, del benessere e della popolazione. Questi anni sono venti passi indietro da riconquistare. Sarà possibile, è possibile, soltanto se tutti saremo in grado di essere autorevoli all’interno di un’idea di progetto di area.

L’Unione non è una formula amministrativa

Il Movimento Civico crede che le popolazioni debbano ritrovare il protagonismo. La scommessa non è, infatti, di conquistare le leadership tra sindaci, ma riprendere il ruolo di governo di un comprensorio e trasformare la parola Unione non in una formula amministrativa, ma in un concetto, un metodo, un progetto economico, sociale e politico.

Il dibattito falsato sull’autonomia scolastica

Il cosiddetto “braccio di ferro” sulla collocazione dell’autonomia scolastica a Santa Fiora è frutto di una forzatura e semplificazione. I sindaci devono comprendere che si possono muovere SOLTANTO in una logica comprensoriale. Questo vuol dire avere una visione d’insieme che tenga conto e rispetti tutti gli elementi in campo. Non si tratta di una spartizione di centri direzionali. La pariteticità è però la base di ogni accordo. L’unità dell’Amiata passa da un equilibrio tra le comunità. L’alternativa fondata sul primato di pochi “campanili” sugli altri è destinata a condurre il comprensorio ad un lento. ma inesorabile isolamento e decrescita. La prima base su cui costruire un patto per l’Amiata è il concetto di limite di tutti i soggetti in campo.

L’Unione amministrativa oggi NON funziona

L’Unione, oggi, non funziona in termini di servizi ai cittadini e alle imprese. Aggregarsi e condividere non può voler dire peggiorare la situazione, deve garantire un miglioramento e ampliamento dei servizi. La difesa cieca, ottusa, di un meccanismo che è inceppato e inadeguato, è un altro scoglio da superare. L’Unione è un sistema ingessato che, di fatto, blocca i lavori per tutte le comunità. Chiediamo ai sindaci di prenderne atto sgombrando le loro dichiarazioni dalle difese d’ufficio che appaiono vuote e corporative. La verità è la seconda base da cui ripartire.

La geotermia è una risorsa o un pericolo?

Uno degli snodi che tormenta l’Amata (e non solo), in particolare in questi ultimi anni, è la “questione” geotermia. E’ ormai un fossato che separa i Comuni geotermici da quelli che (seppur pacatamente) condannano questa fonte energetica. Anche qui c’è un difetto della politica incapace localmente di trovare una sintesi, ma sempre pronta ad usare le risorse che dalla geotermia arrivano alla collettività. Il Movimento Civico ritiene, supportato dai dati scientifici provenienti da fonti autorevoli ufficiali e non da improvvisati pseudo ambientalisti, che la buona geotermia sia una risorsa, un’eccellenza, un valore per l’ambiente. Deve essere utilizzata al meglio applicando tutte le innovazioni tecnologiche disponibili. Le posizioni ipocrite separano, non sono un punto di mediazione più elevato. Nel progetto per una nuova Unione la geotermia deve avere il suo posto tra i punti di forza dell’Amiata come l’ambiente, l’agricoltura e l’agroindustria, il turismo. Anche in questo caso la verità è la seconda base da cui ripartire.

Unirsi è condividere

Il progetto per l’Unione è la composizione di tante parzialità in un’idea d’insieme, e la ricerca dei singoli Comuni di soluzioni sempre più avanzate è  la chiave per rendere vitale il rapporto. Ognuno deve offrire il meglio e rispettare quello che gli altri propongono. La sintesi è nell’accordo e nel rispetto. In una buona Unione, infatti, coesistono obiettivi congiunti e obiettivi delle singole realtà, ma in entrambi i casi la reciprocità e la condivisione deve connotare i rapporti. La terza regola è condivisione e rispetto. L’Amiata è stata autorevole in provincia e in Toscana. La storia serve a capire. La nostra area ha espresso la migliore classe dirigente quando c’era l’equilibrio tra tutte le zone. Il mutamento economico ha provocato, in uno spopolamento generale, uno squilibrio delle popolazioni all’interno dell’Amiata. Il mancato governo politico del fenomeno ha causato, in una debolezza complessiva, la concentrazione dei servizi nei centri relativamente più grandi. L’effetto è stato il passaggio da un’area policentrica a un’area che nel versante grossetano è diventata essenzialmente bipolare. Santa Fiora è rimasta fuori pur avendo energie economiche, culturali e sociali per giocare un ruolo importante. Escluderla o ridurla ad un ruolo di subordine è un errore politico ed economico. Santa Fiora vuole essere protagonista di un progetto di area. Il Movimento Civico di Santa Fiora si appella a tutte le comunità dell’Amiata perché facciano sentire la loro voce con i sindaci che li rappresentano. La prospettiva che oggi abbiamo di fronte ha origine dall’assenza di un progetto unitario, e ci condannai all’isolamento e a un lento, ma continuo svuotamento di servizi. L’esempio su tutti sono le infrastrutture. Il Cipressino è un simbolo che percorriamo ogni giorno. Il nostro “viaggio” di passione che ci lega e ci separa con il resto del mondo, che impedisce o limita il decollo delle imprese e del turismo. Una strada, però, da sola non crea sviluppo. E’ tempo che anche il problema delle Infrastrutture sia collocato in un piano di area. Solo se saremo uniti in un progetto avanzato che unisca ambiente ed economia, infrastrutture ed energia riusciremo a sbloccare e interpretare l’Amiata di domani. Se il territorio con le sue istituzioni locali  si impegnerà a costruire  questo progetto di grande prospettiva Santa Fiora farà la sua parte e sarà in prima linea in tutto e per tutto.
  Fonti. Comunicato stampa “Progetto Santa Fiora”]]>

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