Progetto Enel di una nuova centrale “Triana” nel comune di Roccalbegna La geotermia continua a essere tra i principali motivi di cronaca in questo mese di Dicembre. Da oggi, una serie di commenti, post sui social e comunicati in genere, sul progetto Enel Green Power di realizzazione della centrale geotermoelettrica TRIANA e di tutte le opere connesse, accessorie e complementari” inerenti le attività di coltivazione nell’ambito della concessione di risorse geotermiche da denominare “Roccalbegna” nel Comuni di Roccalbegna, Semproniano, Arcidosso e Santa Fiora, tutti situati all’interno della provincia di Grosseto. A tal proposito, si riceve dal Circolo di Rifondazione Comunista di Santa Fiora che di seguito pubblichiamo
Ieri, in concomitanza con la manifestazione pro-geotermia a Santa Fiora, è comparso sul sito della regione (http://www.regione.toscana.it/-/procedimento-coordinato-e-provvedimento-unico) il progetto di un’altra centrale geotermica flash Enel da 20 MW da realizzare nella località Triana del comune di Roccalbegna, di fronte alle vigne di Santa Fiora. Con questo nuovo progetto le centrali geotermiche previste al momento in Amiata diventano 5; infatti i progetti in corso sono le centrali pilota Montenero (Castel del Piano) di Gesto e Casa del Corto (Piancastagnaio) di Svolta Geotermica , la centrale binaria di Sorgenia a Saragiolo (Piancastagnaio) e i nuovi progetti Enel PC6 (Piancastagnaio) e Triana (Roccalbegna). La Regione Toscana, insieme ad Enel e alle multinazionali dell’energia, non soddisfatte dello scempio prodotto con le centrali esistenti, proseguono nel tentativo di trasformare il comprensorio dell’Amiata nel secondo polo geotermico regionale imponendo a questo territorio una vocazione industriale che non gli compete e non tenendo conto degli alti rischi, legati ad uno sfruttamento geotermico speculativo ed inquinante prodotto sia dalle centrali del tipo flash che da quelle a ciclo binario, rischi documentati da numerosi studi scientifici: • inquinamento atmosferico dovuto all’emissione nell’aria di sostanze tossiche e climalteranti; • sismicità e subsidenza indotte dallo svuotamento dei bacini e della reiniezione dei fluidi; • incremento della concentrazione di arsenico nelle acque potabili; • tasso di mortalità superiore ai comuni vicini, come evidenziato dalle indagini dell’Agenzia Regionale della Sanità Lo sviluppo che noi auspichiamo per i nostri territori è quello basato sulla valorizzazione delle vere risorse strategiche dell’Amiata: la natura, il paesaggio, la storia, l’arte, i prodotti di qualità. Lo sviluppo di fonte energetiche veramente rinnovabili e rispettose dell’ambiente (fotovoltaico su capannoni e edifici, minieolico, bassa entalpia per il riscaldamento e usi produttivi, ecc.) controllate e gestite dalle nostre comunità. Invitiamo la popolazione, i comitati e le amministrazioni responsabili a mobilitarsi per contrastare questa ulteriore devastazione dell’Amiata e costruire dal basso un’alternativa rispettosa dell’ambiente che garantisca l’occupazione e il futuro del nostro territorio Partito della Rifondazione Comunista]]>