Frutto molto nutriente e ricco, è uno dei pochi che può essere ancora definito come “frutto naturale” La castagna è il frutto di un albero caratteristico dei boschi di mezza montagna. Per secoli le castagne hanno rappresentato la principale fonte alimentare delle popolazioni montane durante l’autunno e l’inverno, dette per questo anche “pane dei poveri”. La castagna, tonda da un lato e piatta dall’altro, ha una buccia resistente color marrone e la polpa chiara ricoperta da una pellicola rosso-bruna. Frutto molto nutriente e ricco, è uno dei pochi che può essere ancora definito come “frutto naturale”. Il suo riccio infatti la “protegge” dai trattamenti chimici rendendo così la sua produzione agricola una produzione biologica. Frutto farinoso, la castagna è composta per il 55,5% di acqua, 36,7% da carboidrati, 2,9% di proteine, 4,7% di fibra, 1,7% di grassi; caratterizzata quindi da un discreto valore calorico: 165kcal/100 g. La sua composizione annovera minerali quali sodio, calcio, fosforo, magnesio, ferro, potassio, zinco, rame e manganese, e vitamine : A, B1, B2, B3 (o PP), B5 (acido pantotenico), B6,B9 (acido folico) e vitamina C. Il contenuto in fibra rende ragione della capacità di regolatore dell’intestino e i numerosi micronutrienti la rendono un’alleata per la salute di molti tessuti e organi (sistema nervoso, immunitario, prostata ecc). Le castagne non contengono glutine: potrebbero essere una valida alternativa ricca di carboidrati per le persone celiache; possono infatti essere consumate come tali o in forma di farina sostituire il primo piatto. Sull’Amiata, la castagna è un prodotto prezioso tanto da aver ottenuto il marchio IGP. L’IGP “Castagna del Monte Amiata” è riservata ai frutti di castagna, allo stato fresco o conservati, prodotti nella zona delimitata (Arcidosso, Castel del Piano, Castell’Azzara, Cinigiano, Roccalbegna, Santa Fiora, Seggiano e Semproniano per quanta riguarda la provincia di Grosseto. Abbadia S. Salvatore, Castiglione d’Orcia e Piancastagnaio per la provincia di Siena), riferibili alla specie botanica Castanea Sativa Mill. e viene ottenuta esclusivamente dalle seguenti varietà: Cecio, Marrone e Bastarda Rossa. I castagni selvatici presenti nella zona constano anche di altre varietà più o meno pregiate che gli abitanti del luogo conoscono con i nomi luccichenti, culebianche e lucchesi. Le ricette che si possono fare con le castagne sono molteplici, in versione salata e dolce, più o meno elaborate e gustose. Voglio ricordare però i modi di mangiarle alla Pianese, l’unico paese che dalla castagna prende il nome: le monne (con il finocchio selvatico), i suggioli (che si succhiano), le brodolose (salate), le crastate (caldarroste).
Fonti Cappelli e Vannucchi. Chimica degli alimenti. Ed. Zanichelli www.alimentipedia.it www.nut.entecra.it. Tabelle composizione degli alimenti www.castagna-amiata.it www.proloco-piancastagnaio.it
Dott.ssa Beatrice Giglioni – Biologo Nutrizionista Viale Roma, 1271 – 53025 Piancastagnaio (Si) mobile 338 5841427]]>