Siena. Con la mostra “Dalì a Siena – da Galileo Galilei al Surrealismo” riapre lo storico Palazzo delle Papesse

Amiatanews: Siena 18/09/2020
La mostra ospitata da domani, 19 Settembre fino al 30 settembre del 2021
Il palazzo che fu sede dell’ex filiale della Banca d’Italia nella città senese ospiterà nei prossimi dodici mesi circa 100 opere del Maestro catalano che nella sua creatività si ispirò a studi e concetti dell’astronomo pisano che soggiornò nell’edificio, dopo la condanna del Santo Uffizio

Si inaugurerà domani, sabato 19 settembre, nella sede del Palazzo delle Papesse, la mostra “Dalì a Siena: da Galileo Galilei al Surrealismo” organizzata da The Dalì Universe.
La mostra si avvale del patrocinio del Comune di Siena, della Banca d’Italia e dell’Osservatorio Astronomico di Siena ed è stata presentata in anteprima questa mattina dal Managing Director Ferruccio Carminati e da Roberto Panté Creative Director di The Dalì Universe che ha curato l’evento. Insieme a loro c’erano Luigi Donato, Capo Dipartimento Immobili e Appalti della Banca d’Italia, l’istituto che nell’occasione riapre Palazzo delle Papesse ed il Direttore dell’Osservatorio Astronomico dell’Università di Siena, Alessandro Marchini.
L’inaugurazione coincide con la riapertura dello storico Palazzo Piccolomini, sede per 100 anni della filiale di Siena della Banca d’Italia che recentemente ne ha restaurato il prospetto principale su via di Città e il prospetto su via di Castoro, riportando il Palazzo al suo antico splendore.

La mostra “Dalì a Siena: da Galileo Galilei al Surrealismo” vedrà in esposizione oltre 100 fra le più importanti opere del Maestro Catalano, opere che raccontano il suo grande interesse per la letteratura, la matematica, la fisica e la psicoanalisi, materie da lui studiate a fondo in una costante ricerca e guidato dalla sua inesauribile curiosità.
Nelle opere, è possibile leggere tutte le più grandi scoperte del suo tempo, concetti estremamente complessi che Dalì riesce a sublimare in immagini semplici, surreali, estremamente evocative: gli orologi molli, che rappresentano il Tempo e la sua relatività, i cassetti, simbolo dell’inconscio, i continui riferimenti alla matematica, con gli studi sui solidi platonici, sulla sezione aurea e sulla quarta dimensione.
La sua poliedricità è ben visibile nella sua produzione artistica: Dalì non realizza solo dipinti, ma anche sculture, arredi, illustrazioni, scenografie, abiti di moda. Qualsiasi mezzo espressivo diventa per l’artista il modo per raccontare il suo mondo interiore, le sue ossessioni, la sua coscienza e, soprattutto, conoscenza.

La mostra ospitata fino al 30 settembre del 2021 nel Palazzo delle Papesse di Siena, rappresenta la chiusura ideale di un cerchio che unisce due capi ai cui lati ci sono lo stesso Dalì e Galileo Galilei. Proprio a Palazzo Piccolomini infatti, l’astronomo pisano soggiornò, dopo la condanna del Santo Uffizio, ospite dell’Arcivescovo Ascanio II Piccolomini, suo antico allievo e amico.

Oltre alle osservazioni alla Luna dall’altana del Palazzo, durante il suo soggiorno senese Galileo poté proseguire i suoi studi di meccanica: nei suoi trattati fu il primo a intuire che lo spazio e il tempo non sono riferimenti assoluti e per questo è da ritenersi il primo scienziato a introdurre e spiegare il concetto di relatività. Le sue teorie influenzarono Newton prima, Einstein qualche secolo più tardi, arrivando a destare grande interesse in Salvador Dalì, soprattutto nella fase più matura della sua vita.

 

Roberto Pantè – Creative Director – The Dali Universe Group
“Dalì a Siena: da Galileo al Surrealismo” è un’altra importantissima tappa del percorso espositivo che The Dalì Universe da anni porta avanti in tutto il mondo per diffondere la conoscenza di un Salvador Dalì meno noto al grande pubblico, il Dalì scultore e raffinato esteta, sempre alla ricerca di nuove vie di espressione per la propria creatività. A Siena siamo in una sede assai prestigiosa, il Palazzo delle Papesse che nel Seicento ha ospitato gli studi fisici e le osservazioni astronomiche di Galileo Galilei, e in omaggio al grande scienziato pisano, fondamento indispensabile della fisica classica, la mostra senese approfondisce anche il rapporto stretto e denso di spunti creativi che Salvador Dalì ebbe con le scienze, soprattutto con la Fisica del Novecento, le cui incredibili scoperte teoriche modificarono strutturalmente la comune percezione dello spazio, del tempo e della vita stessa, e colpirono profondamente anche l’immaginario onirico del maestro catalano, che ne mutuò nuovi temi da esplorare alla luce della sua inesauribile curiosità artistica”.

Ferruccio Carminati – Director Manager “Dalì a Siena: da Galileo al Surrealismo”
“Lo scopo principale della mostra è quello di divulgare l’interesse e la curiosità di Salvador Dalì per le scienze. Nel Palazzo delle Papesse, dove Galileo fu ospitato dopo l’abiura, si potranno ammirare le opere di Dalì nelle quali il Maestro catalano ha trasformato i concetti fondamentali della fisica e della matematica: lo spazio, il tempo e la gravità.
Spaziando da Newton ai fisici più significativi del 900 si avrà modo di conoscere e approfondire il genio di Dalì applicato alla scienza. Parallelamente al percorso scientifico potremo conoscere e approfondire il percorso psicologico relativamente alla psicanalisi”.


Fonti
Comunicato Stampa del 17/09/2020

THE DALÌ UNIVERSE

The Dalì Universe è una società specializzata in Salvador Dalì e gestisce una delle più grandi collezioni private di opere d’arte di Dalì al mondo.
Salvador Dalì non è stato solo un pittore ma un artista poliedrico nel vero senso della parola. Indiscusso maestro del Surrealismo, non si limitò mai alla produzione di quadri o di opere d’arte bidimensionali. Vetro-cristallo, mobili, gioielli e soprattutto sculture in bronzo: la sua arte scaturiva da qualsiasi strumento avesse a disposizione.
L’organizzazione è diretta da Beniamino Levi, mercante d’arte e collezionista italiano che ha lavorato con Dalì negli anni ‘60. Beniamino Levi era affascinato dall’abilità di Dalì nell’utilizzare mezzi diversi per esprimere la sua arte e ha dedicato tutta la vita a collezionare opere di Dalì, concentrandosi sulle creazioni tridimensionali. L’attuale collezione Dalì Universe è infatti il risultato di anni di dedizione e impegno da parte di Levi, che iniziò a collezionare Dalì quando aprì la Galleria Levi a Milano nel 1955. Beniamino Levi non è solo un esperto di Salvador Dalì e di Arte Moderna riconosciuto a livello mondiale, lui c’era quando tutto è successo.

La Collezione Dalì Universe presenta la più ampia raccolta di sculture in bronzo, mobili surrealisti, oggetti in oro, sculture in vetro, grafiche autografe, gouache e molte altre opere d’arte di Salvador Dalì. Questa collezione unica, assemblata con passione negli ultimi 40 anni, parla da sé: si tratta infatti di una delle più importanti collezioni al mondo di sculture e opere tridimensionali di Dalì.
Le opere della collezione, prestate a più di cento importanti musei internazionali ed esposte in prestigiose location, hanno girato il mondo e sono state ammirate da oltre dodici milioni di visitatori. Questa straordinaria collezione rivela un aspetto dell’opera di Dalì precedentemente sconosciuto e consente alla scultura di assumere un ruolo significativo.
The Dalì Universe è anche proprietario di preziosi diritti d’autore di alcune immagini di Dalì ed è l’editore di 29 sue sculture in bronzo.

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