Siena. Conclusa la formazione per gli istruttori AFA. Il 12 Maggio la Giornata mondiale della Fibromialgia.

Amiatanews: Montepulciano 08/05/2019
A breve i corsi a Sinalunga, a Bettolle e su tutti i territori aziendali

Dopo quello attivato nella città di Siena nei locali della Pubblica Assistenza, partiranno a  breve  anche presso l’AUSER di Sinalunga e di Bettolle i percorsi di Attività Fisica Adattata (AFA)  per persone con Fibromialgia nella provincia senese. L’iniziativa sarà estesa anche a tutti i territori aziendali. Intanto, è stata portata a termine la formazione degli istruttori AFA sul nuovo protocollo per la Fibromialgia per estendere la possibilità di attivare corsi specifici fra i provider AFA autorizzati su tutto il territorio aziendale. I momenti di formazione sono stati programmati dal dipartimento delle Professioni Tecnico Sanitarie, della Riabilitazione e della Prevenzione, diretto dalla dottoressa Daniela Cardelli, che governa il percorso AFA all’interno dell’Ausl Toscana sud est.

La Fibromialgia, di cui domani 12 maggio, ricorre la giornata mondiale, è una malattia che solo nel nostro Paese colpisce circa 3 milioni di italiani, in netta prevalenza donne, tra i 25 e i 55 anni.
La Fibromialgia è una condizione clinica conosciuta da tempo, ma solo recentemente ha ricevuto una definizione scientifica e un riconoscimento formale come  “Fibromialgia e reumatismi extrarticolari diffusi non specificati”.
Questa sindrome interessa circa il 2% della popolazione, con frequenza maggiore nel sesso femminile, ed è caratterizzata da dolore muscoloscheletrico cronico e diffuso, spesso associata ad astenia, disturbi del sonno, problemi cognitivi (per esempio di attenzione e/o memoria) e problemi psichici (ansia, depressione), rigidità articolari e muscolari.
La diagnosi si basa su sintomi caratteristici e specifici criteri e sull’esclusione di altre ipotesi diagnostiche.
Il decorso della Fibromialgia è spesso imprevedibile e il dolore cronico, la disabilità e la ridotta qualità di vita, possono persistere e peggiorare nel tempo. La reazione più abituale è quella di eliminare qualunque attività del vivere quotidiano potenzialmente in grado di suscitare dolore o di generare la paura del dolore.
Tutto questo genera, quindi, inevitabilmente un circolo vizioso fatto di tensione muscolare, dolore, inattività e sensazione di affaticamento. La letteratura internazionale fornisce indicazioni per un approccio terapeutico multidi-modale includendo diverse tipologie di interventi fra i quali (nell’ambito dei trattamenti non farmacologici di prima scelta) lo svolgimento di attività fisica, globalmente più efficace a lungo termine e sostanzialmente priva di effetti collaterali, svolta in modo continuativo e con modalità stabilite


Fonti.
Comunicato Stampa USL Sud Est Toscana del 10/05/2019

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