Se ne parla in un convegno aperto al pubblico Venerdì 23 novembre alle 15 all’Aula Magna dell’Università per stranieri in piazza Rosselli L’interesse per l’assistenza e la cura nelle fasi finali delle patologie croniche è al centro di un convegno dove i professionisti di tutta l’Azienda Usl Toscana sud est si confrontano per dare risposte adeguate ai malati cronici all’“ultimo chilometro” della loro vita. “E’ sempre più frequente per i sanitari – afferma Enrico Desideri direttore generale Asl Toscana sud est- doversi confrontare con situazioni cliniche e/o assistenziali in cui bilanciare l’appropriatezza delle cure con l’uso delle risorse. E non solo nell’ultimo chilometro, dove il tema è certamente più sentito. Non si tratta banalmente di un problema di soldi, neppure per un manager che non può essere e non è, orientato da principi di tipo economico. La verità è che “di più”, non è sempre sinonimo di meglio, e che l’eccesso di cure può essere dannoso quanto la mancanza di cure. Esistono però, oggi, basi razionali, fondate sull’evidenza scientifica a cui affidarci per scegliere, sempre, in ogni momento della vita, per il bene dei pazienti garantendo quello che è necessario ed evitando quello che non lo è.” “E’ un percorso iniziato già qualche anno fa – spiega Andrea Veneziani, direttore Anestesia e Rianimazione di Poggibonsi – con medici, infermieri e società scientifiche che si interrogano su: “Grandi insufficienze d’organo allo stadio finale: cure intensive o cure palliative?”. Oggi possiamo dire di essere arrivati ad un documento condiviso, con la certezza che la migliore qualità delle cure e di vita nei malati cronici giunti “all’ultimo chilometro” è data dalla desistenza da provvedimenti diagnostici e terapeutici futili e da un trattamento proporzionato nei casi di insufficienze d’organo end-stage e fragilità avanzate, evitando così anche ricoveri impropri”. “E’ un convegno di fondamentale importanza – commenta Bruno Mazzocchi direttore Cure Palliative Grosseto – abbiamo finalmente preso coscienza che le cure palliative sono una modalità di cura e non solo per le patologie oncologiche. Per le malattie neurodegenerative sono proprio la cura, non vengono considerati solo i sintomi del paziente ma la cura riguarda tutta la persona”. Per offrire il meglio ai pazienti, anche in termini di appropriatezza, in questo processo di revisione delle cure al malato cronico nel fine vita, sono coinvolti tutti i professionisti, compresi i medici di famiglia. Tutte le persone malate, e quelle che lo diventeranno, arriveranno prima o poi alla fase finale della loro malattia: in quel momento la presa in carico dovrà allontanarsi sempre più dal dispiegamento di mezzi ad alta tecnologia ed invasività, fornendo invece alla persona ciò di cui ha veramente bisogno, per giungere alla meta senza che sia proprio “l’ultimo chilometro” il più faticoso e solitario. “Questa giornata di confronto – continua Veneziani – ha lo scopo di condividere una procedura aziendale maturata nel nostro contesto professionale, che sia da collante anche per le categorie di caregiver che operano con il loro insostituibile apporto sul territorio”. Il convegno aperto al pubblico, si svolgerà venerdì 23 novembre alle 15 all’Aula Magna dell’Università per stranieri in piazza Rosselli a Siena
Fonti. Comunicato Stampa “Stampa Siena” – USL Sud Est Toscana del 21/11/2018]]>