Continua la campagna da parte dei Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Siena, finalizzata alla prevenzione degli infortuni sul lavoro e alla lotta contro l’impiego di lavoratori in nero. Nella giornata di ieri sono state effettuati dei controlli in ordine a una ditta gestita da un cittadino romeno di 45 anni, con sede legale in Romania e sede operativa in Provincia di Siena. In relazione a un cantiere in atto veniva contestata la violazione dell’art. 18 del “Testo Unico sulla Salute e Sicurezza sul Lavoro”, che prescrive che il datore di lavoro debba assegnare ai lavoratori compiti compatibili con le loro capacità e le condizioni degli stessi in rapporto alla loro salute e sicurezza. Tale condizione non poteva considerarsi rispettata, dal momento che nessuno dei lavoratori aveva affrontato e superato la visita medica, propedeutica al conseguimento dell’idoneità sanitaria, necessaria per affrontare lavori pesanti quali quelli compiuti in un cantiere edile. Veniva inoltre contestata la mancata compilazione del P.O.S. (piano operativo di sicurezza), quel documento cioè nel quale vengono fissati gli accorgimenti che nelle singole situazioni concrete dello specifico cantiere possano prevenire gli infortuni sul lavoro. Il cittadino straniero veniva per tali motivazione deferito alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Siena. Nell’ambito della medesima attività veniva adottato nei confronti della ditta un provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale ai sensi dell’art. 14 dello stesso testo unico, per aver impiegato 3 lavoratori in nero su 3, pari al 100 % della forza lavoro presente sul cantiere. Venivano elevate sanzioni amministrative pecuniarie per complessivi euro 11.000 e ammende penali per complessivi euro 8.500. Su un secondo cantiere di Siena gestito da una ditta locale, facente capo a un italiano, venivano constatate le medesime criticità ed elevate le medesime contestazioni relative al cantiere precedente. Anche in questo caso tutti i lavoratori impiegati erano in nero, ma erano “solo” due. Venivano elevate sanzioni amministrative pecuniarie per complessivi euro 8.000 e ammende penali per complessivi euro 5.700. È certamente preoccupante l’incidenza rilevata di lavoratori in nero nei cantieri, atteso il conseguente mancato versamento dei contributi previdenziali e pensionistici, con assenza di garanzie in caso di infortuni e danni rilevanti sulle future pensioni. Il particolare servizio continuerà ancora nei prossimi mesi in considerazione delle criticità che vanno emergendo, sintomo di un malcostume che deve essere combattuto
Fonti. Comunicato Stampa 28/04/2018]]>