Amiatanews: Siena 01/03/2021
Al termine delle indagini, è stato accertato l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti per oltre 3 milioni di euro. Effettuati sequestri per circa 160.000 euro, tra i quali 17 conti correnti, 2 autovetture, 3 autocarri, 1 motociclo, un immobile e quote societarie
Si è conclusa con l’esecuzione di provvedimenti di sequestri emessi dalla locale Procura della Repubblica, un’importante attività di indagine condotta dai Finanzieri del Comando Provinciale di Siena nei confronti di 34 soggetti che avevano dato vita ad un collaudato meccanismo fraudolento dedito all’emissione di fatture per operazioni oggettivamente inesistenti.
In particolare, mediante l’incrocio dei dati a disposizione, le Fiamme Gialle senesi hanno scoperto che molti clienti di una ditta operante nel settore edile delle Crete Senesi avevano indicato importi fatturati superiori rispetto a quelli segnalati dalla stessa ditta fornitrice.
Il campanello d’allarme ha avuto poi conferma dal momento che i militari, una volta giunti presso la sede dell’impresa edile, non hanno trovato alcuna ditta, con ciò significando che la stessa fosse in realtà una vera e propria “cartiera”, ovvero un’impresa priva di qualsivoglia struttura imprenditoriale, di dipendenti e di beni strumentali, il cui unico “ruolo” era quello di emettere fatture per operazioni inesistenti a favore di altre imprese attive nel medesimo comparto economico, con il solo fine di consentire a queste ultime di evadere le imposte attraverso l’utilizzo dei documenti fiscali falsi per beneficiare, indebitamente, dell’abbattimento dei ricavi e della detrazione della correlata IVA.
I successivi approfondimenti, svolti anche mediante le indagini finanziarie sui conti correnti della ditta, finalizzate a verificare le reali movimentazioni di denaro, hanno permesso di accertare che l’impresa in questione aveva emesso fatture per operazioni inesistenti in favore di 31 imprese clienti compiacenti, consentendo a queste ultime di ottenere indebiti vantaggi fiscali per oltre 3 milioni di euro.
Sono stati pertanto deferiti all’Autorità Giudiziaria 34 soggetti, tra cui i due rappresentanti dell’impresa edile, risultati essere, altresì, padre e figlio, e i 32 titolari delle imprese che hanno fraudolentemente utilizzato le fatture false.
Gli elementi penali raccolti, grazie al nulla osta della Procura della Repubblica, sono stati utilizzati per eseguire le relative contestazioni amministrative volte al recupero a tassazione dei costi indebitamente dedotti.
Nei confronti di 16 indagati, altresì, si è proceduto ad effettuare il sequestro complessivo di circa 160.000 euro, composto da 17 conti correnti, 2 autoveicoli, 3 autocarri, 1 motociclo, 1 immobile e quote societarie. Mentre per i restanti soggetti indagati, l’A.G. inquirente non ha emesso alcuna richiesta di sequestro, in quanto gli stessi hanno richiesto ed ottenuto l’accertamento con adesione agli Uffici Finanziari con relativa rateizzazione ed impegno al pagamento delle imposte evase.
Specie in una fase di forte crisi economica dovuta alla pandemia mondiale, il contrasto all’economia sommersa, e più in generale, all’evasione e alle frodi fiscali costituisce una linea d’azione fondamentale nell’ambito delle funzioni di polizia economico-finanziaria del Corpo, non solo per i profili strettamente connessi al recupero delle somme illecitamente sottratte alle casse dello Stato, ma anche perché consente di arginare la diffusione dell’illegalità e dell’abusivismo che alterano le regole del mercato e danneggiano, in maniera particolare, i cittadini e gli imprenditori onesti.
Fonti
Comunicato Stampa 01/03/2021