Siena. Nella Gionata Nazionale del Parkinson, una conferenza ASL sulle Terapie innovative e strumenti

Sabato 24 Novembre, ore 15.30, Sala delle Lupe Si celebra il 24 novembre la Giornata Nazionale del Parkinson, una malattia neurodegenerativa causata dalla progressiva morte delle cellule nervose (neuroni) situate nella cosiddetta sostanza nera, una piccola zona del cervello che, attraverso il neurotrasmettitore dopamina, controlla i movimenti di tutto il corpo. Chi ha il Parkinson, proprio per la progressiva morte dei neuroni, produce sempre meno dopamina, perdendo il controllo del suo corpo. Arrivano così tremori, rigidità, lentezza nei movimenti. E’ stato dimostrato che i sintomi iniziano a manifestarsi quando sono andati perduti circa il 50-60% dei neuroni dopaminergici. A Siena, sabato 24 novembre, nella Sala delle Lupe del Palazzo Comunale, alle 15.30, si terrà una conferenza pubblica organizzata dall’associazione Parkinson Siena – A.P.S., alla quale parteciperanno specialisti dell’Azienda ospedaliero-universitaria Senese e dell’ASL Toscana sud est, incentrata sulle terapie più innovative e i cambiamenti organizzativi previsti dal PDTA – Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale. Si parlerà anche di cure farmacologiche e  riabilitative e delle iniziative dell’A.S.P. «Presenteremo in anteprima il progetto PARFIXAL, acronimo di “Advances in the discovery of functional re-education in Parkinson disease. Brain network, clinical and genetic analysis” – spiega il professor Alessandro Rossi, direttore DAI Scienze neurologiche e neurosensoriali dell’Aou Senese – un progetto di ricerca di Area Vasta coordinato dal policlinico Santa Maria alle Scotte. I risultati dello studio sperimentale sono promettenti e riguardano non solo la terapia medica ma anche lo studio funzionale del cervello, la connettività cerebrale, le capacità cognitive e l’apprendimento con un nuovo modello terapeutico, ideato grazie ad un team multidisciplinare formato da neurologi e ingegneri. Inoltre i risultati saranno analizzati in funzione della stratificazione generale genetica, di imaging, clinica e di laboratorio dei soggetti al fine di fornire strumenti terapeutici personalizzati per i pazienti con malattia di Parkinson. Verrà creata anche una piattaforma digitale per l’archiviazione, la condivisione e l’analisi dei dati sperimentali che migliorerà la rete regionale e promuoverà lo scambio quotidiano di dati clinici e attività di ricerca». All’incontro, per l’Aou Senese, interverranno anche il neurologo Simone Rossi e l’ingegnere biomedico Luca Valerio Messa. «Il Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale del Parkinson è uno dei nove percorsi sulle  patologie croniche, voluti dalla Asl Toscana sud est, che realizzano il concetto alla base delle Reti cliniche integrate e strutturate. – spiega Maria Giovanna D’Amato, staff Direzione sanitaria Asl Toscana sud est – La conferenza sarà anche l’occasione per presentare l’insieme delle risposte sanitarie che il percorso offre per i malati di Parkinson, frutto di un lungo e importante lavoro fatto in piena sinergia con Azienda ospedaliero-universitaria Senese e medici di medicina generale, al fine di garantire una presa in cura globale del paziente e valorizzando in tal modo tutti i servizi sanitari del territorio della Asl Toscana sud est, coordinati in un’ottica di rete». Oggi la malattia colpisce circa il 3 per mille della popolazione generale, e circa l’1% di quella sopra i 65 anni. In Italia i malati di Parkinson sono circa 300.000, per lo più maschi (1,5 volte in più), con età d’esordio compresa fra i 59 e i 62 anni. «Intercettare i primi sintomi di una patologia cronica è importantissimo per tenere sotto controllo il decorso della malattia e iniziare subito la terapia – afferma Enrico Desideri, direttore generale ASL Toscana Sud Est – Ecco perché è stata istituita la Rete del Parkinson, ovvero un percorso condiviso con il medico di famiglia che ai primi sintomi del paziente lo indirizza ai professionisti ospedalieri per una diagnosi precoce. Una volta fatta la diagnosi, il paziente sarà seguito da un’equipe in cui il medico di famiglia e lo specialista collaborano con controlli periodici programmati, al fine di evitare l’evoluzione della malattia e l’insorgenza di complicanze e disabilità».


Fonti. Comunicato Stampa “Stampa Siena” – USL Sud Est Toscana del 23/11/2018]]>

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