Siena Provincia: 50.000 Euro per contrastare agli stereotipi di genere all’interno delle scuole

Prosegue l’impegno della Provincia sugli interventi di contrasto agli stereotipi di genere all’interno delle scuole Ammonta a € 50.000,00 il finanziamento per interventi di contrasto agli stereotipi di genere all’interno delle scuole che la Provincia di Siena ha ottenuto da parte della Regione Toscana che, dunque, oltre a ribadire la propria volontà di agire sul terreno della lotta agli stereotipi, ha nuovamente posto al centro di tali interventi le Province, sottolineandone il ruolo di promozione e coordinamento rispetto alle azioni da realizzare nei territori, anche alla luce di quanto previsto dalla legge  n. 56/2014 che prevede tra le competenze fondamentali delle Province anche la “ promozione delle pari opportunità sul territorio provinciale”, nonché in riferimento alla LRT 59/2007 che individua nelle Province i soggetti che promuovono il coordinamento territoriale dei soggetti della rete antiviolenza. “Per la provincia di Siena, questa nuova opportunità, rappresenta un continuum con le attività da anni realizzate nell’ambito dell’Accordo territoriale di genere, sottoscritto annualmente dagli attori istituzionali e socio economici del territorio, ai sensi della LRT 16/2009, dichiara il Presidente Nepi. Nell’ambito dei vari Accordi sottoscritti nel corso degli anni, particolare rilievo hanno sempre avuto gli interventi di contrasto agli stereotipi di genere realizzati nelle scuole del territorio. Nell’anno scolastico 2014/2015 sono stati interessati dai progetti quasi 3.000 tra studenti e studentesse appartenenti a scuole di ogni ordine e grado. Pertanto il nuovo progetto si pone in continuità con quanto realizzato fino ad ora, in collaborazione con l’intero territorio provinciale.  Le sette zone di riferimento: Siena, Amiata-Valdorcia, Valdichiana, Valdimerse, Chianti, Valdelsa, Crete-Valdarbia, con il coordinamento a cura della Provincia hanno già elaborato i relativi progetti che avranno inizio con il mese di gennaio 2016. E’ inoltre interessante evidenziare il sempre maggiore coinvolgimento dell’Ufficio Scolastico Territoriale di Siena in sede di condivisione dei percorsi progettuali proposti dai territori, in quanto la collaborazione con l’Ufficio Scolastico rappresenta un elemento di qualità del sistema, al fine di attivare politiche antidiscriminatorie condivise, nell’ottica della maggiore funzionalità, efficacia ed efficienza.” esame_maturitàIl finanziamento conferma inoltre l’impegno che la Regione Toscana ha manifestato più volte di continuare a lavorare sia sul tema della violenza contro le donne che su quello della cittadinanza di genere, cercando il comune denominatore dei due ambiti di intervento, in una logica di ottimizzazione delle risorse e di ampliamento degli effetti prodotti.  L’elemento unificante, proprio a partire dalle relative normative, è il contrasto agli stereotipi di genere.  Non a caso la legge 16/2009, espressamente riconosce “il diritto alle pari opportunità tra donne e uomini e alla valorizzazione delle differenze di genere” (art.1). Strettamente intrecciati con tale obiettivo sono i rimandi normativi di cui alla LRT n. 59/2007, che sottolinea il ruolo della prevenzione ai fini del contrasto alla violenza di genere, riferendosi specificamente a progetti finalizzati a promuovere nelle scuole l’educazione al rispetto nella relazione tra i sessi, al rispetto dell’identità sessuale, religiosa e culturale, alla non violenza come metodo di convivenza civile (cfr. art. 2 e 4); la Convenzione di Istanbul (ratificata con L. n. 77/2013), che nuovamente sottolinea la necessità di includere nei programmi scolastici di ogni ordine e grado dei materiali didattici su temi quali la parità tra i sessi, i ruoli di genere non stereotipati e il reciproco rispetto (art. 14); il Piano nazionale contro la violenza di genere che (punto 5.2 Educazione) ha come obiettivo prioritario l’educazione alla parità ed al rispetto delle differenze, per superare gli stereotipi che riguardano il ruolo sociale e la rappresentazione del maschile del femminile; la L. n. 107/2015 (c.d. Buona scuola) che espressamente stabilisce che “Il piano triennale dell’offerta formativa assicura l’attuazione dei princìpi di pari opportunità promuovendo nelle scuole di ogni ordine e grado l’educazione alla parità tra i sessi, la prevenzione della violenza di genere e di tutte le discriminazioni…”. E’, dunque, evidente il rapporto di connessione tra il tema della violenza di genere e l’educazione alla cittadinanza di genere. Altrettanto evidente è come, sul piano operativo, il contrasto alla violenza contro le donne e l‘educazione alla cittadinanza attiva da parte di donne ed uomini, trovino il loro punto di unione negli interventi di contrasto agli stereotipi di genere.


Fonti Comunicato Stampa Portavoce della Provincia di Siena]]>

Lascia un commento