Amiatanews: Siena 26/09/2019
Tre gli appuntamenti formativi
Saranno tre gli appuntamenti previsti dal corso di formazione “Integrazione sociosanitaria nell’ambito delle vulnerabilità familiari e della tutela dei minori”, che si terrà a Siena nei giorni 30 settembre 2019, 7 novembre 2019 e 12 febbraio 2020.
Il corso fa seguito a un progetto formativo, in atto da due anni, nato da una proficua collaborazione fra il Dipartimento dei Servizi Sociali, ambito integrazione e sviluppo professionale, e l’Area Omogenea di psicologia del Dipartimento di Salute Mentale dell’Asl Toscana sud est, con il prezioso contributo dell’Università degli Studi di Siena, ed è rivolto ad assistenti sociali, educatori e psicologi che operano nel settore della tutela minorile.
Il progetto rappresenta la volontà di approfondire e implementare azioni di miglioramento nel settore dei minori da parte del sistema dei servizi sociali e socio sanitari, settore la cui complessità e problematicità è in crescita, con il coinvolgimento sempre più massiccio anche degli Organismi Giudiziari competenti.
In continuità con gli scorsi anni, in questa terza fase del progetto, il percorso formativo intende sviluppare questioni centrali e pervasive per l’operatività degli assistenti sociali e degli psicologi nell’ambito dei minori: le criticità emergenti dall’assetto multiculturale, le esperienze con le famiglie “arcobaleno”, il fenomeno dei minori stranieri non accompagnati, oltre alla presentazione dello stato di avanzamento dell’operatività dei Gruppi Tutela Minori (GTM), istituiti in ogni Zona/Distretto della Asl Toscana sud est che coinvolgono anche altre figure dell’organizzazione aziendale (ad esempio, i direttori di Zona Distretto), nonché strategie di lavoro interistituzionale per la stesura di protocolli e procedure in collaborazione con i Tribunali previste, per l’ultima giornata.
Durante le prime due annualità, sono state presi in considerazione e condivisi diversi temi in ambito di vulnerabilità familiare: dalle procedure di valutazione delle competenze genitoriali, alle esigenze di risposte sempre più integrate e multiprofessionali, dall’affidamento al Servizio Sociale, alla crescente complessità della relazione d’aiuto con le famiglie straniere. Ciò ha condotto alla proposta di attivazione, in ogni Zona Distretto, di Gruppi per la Tutela dei Minori,come modello operativo di presa in carico, omogeneo, condiviso e scientificamente validato, dei nuclei con minori in situazione di vulnerabilità; iniziativa già in fase di sperimentazione, in tutto il territorio della Sud Est.
“L’iniziativa formativa ha origine dalla consapevolezza del crescente aumento di situazioni di minori in carico ai servizi, (anno 2017: 5.020 in tutta la Sud est, 1.346 nella provincia di Grosseto, 1.586 nella provincia di Siena e 2.088 in quella di Arezzo. I dati relativi al 2018 sono stati raccolti a livello regionale ma non ancora validati) e dalla conseguente necessità degli operatori di affrontare le diverse problematiche dei bambini e delle famiglie fragili e vulnerabili in maniera integrata, secondo una visione multidimensionale e una metodologia di intervento basata sul concetto di interdisciplinarietà e corresponsabilità. Tutto ciò richiede una forte integrazione fra tutti gli attori chiamati in causa nella tutela dei minori: integrazione istituzionale fra gli enti preposti per norma alla materia minorile quali Comuni, Asl, Tribunale per i Minorenni, Tribunale Ordinario; integrazione operativa attraverso un lavoro in équipe di operatori di vari profili professionali appartenenti a diverse istituzioni quali assistenti sociali, (dipendenti comunali e dipendenti ASL), psicologi, eventuali operatori di servizi specialistici sanitari coinvolti nella gestione del caso, giudici. – spiega Lia Simonetti, direttore dei Servizi Sociali della Asl Toscana sud est – Con questo progetto formativo, forse per la prima volta, si sono riuniti allo stesso tavolo la Direzione Aziendale della Sud Est, i tre Tribunali Ordinari di Siena, Arezzo e Grosseto, due Giudici Onorari del Tribunale per i Minorenni di Firenze, la Regione Toscana e gli operatori territoriali. Oltre 100 gli assistenti sociali di Asl, Comune e Società della Salute e gli psicologi che hanno partecipato all’evento nelle precedenti edizioni. Non è stato semplice imbastire un progetto come questo, ma le energie in campo, le alte competenze e la motivazione forte al miglioramento hanno sicuramente fatto la differenza”.
Definisce bene il concetto un passaggio tratto dalle Linee di Indirizzo Nazionali del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali su “L’intervento con bambini e famiglie in situazioni di vulnerabilità. Promozione della genitorialità positiva”, che riporta: “L’accompagnamento di bambini e famiglie in situazioni di vulnerabilità costituisce un ambito fondamentale del lavoro di cura e di protezione dell’infanzia, inteso come l’insieme degli interventi che mirano a promuovere condizioni idonee di crescita (area della promozione), a prevenire i rischi che possono ostacolare il percorso di sviluppo (area della prevenzione) e a preservare e/o proteggere la salute e la sicurezza del bambino (area della tutela o protezione in senso stretto)”
In merito alla tutela dei minori, quindi, la possibilità di svolgere adeguatamente questo compito è garantita dalla integrazione strategica e funzionale, come indicato dalla normativa regionale Toscana e dai conseguenti atti amministrativi e di indirizzo, che prescrivono di codificare forme virtuose di integrazione tra il Comune, titolare della funzione, gli altri enti territoriali, gli organi giurisdizionali e le Aziende sanitarie locali. In particolare l’Integrazione socio-sanitaria, nelle forme prescritte per ogni specifico servizio, deve garantire la necessaria implementazione dell’efficacia dell’intervento, tale da rappresentare uno dei cardini fondamentali per la costruzione della rete dei servizi e degli interventi rivolti ai minori e alle loro famiglie.
Fonti
Comuncato stampa del 26/09/2019