Amiatanews (Marco Conti): Torino 11/05/2019
Cesare Moroni per la settima volta al Salone. Tra le novità presentate “Il gioco del mondo” e la versione in audiolibro di “Io, Licia e L’Oscuro”
Anche quest’anno, Moroni Editore e Edizioni Heimat partecipa alla kermesse del 32° Salone Internazionale del libro di Torino, con un proprio spazio espositivo (Padiglione 2 Stand J79) nella più importante rassegna del settore nazionale.
E’ la settima partecipazione dell’editore e fotografo amiatino, il quale da più di venti anni di attività, spazia con i suoi volumi dalla amatissima Maremma e l’Amiata – dove abita, lavora, racconta e fotografa paesaggi, natura e tradizioni – all’Italia, all’Europa fino all’America Latina.
“Siamo al settimo anno consecutivo di partecipazione di Moroni/Heimat editore, alla fiera del Libro di Torino – ci ricorda Moroni – . Anche questo anno trascorso, ci ha visto impegnati su vari fronti con la nostra doppia anima, quella di narratori di parola e di immagini. Siamo come sempre attenti alle tante sollecitazioni che ci arrivano dalla cronaca e dalla storia”. “Non potevano mancare nel nostro catalogo un libro sul Carducci poeta toscano molto radicato nella nostra maremma, uno sulla grande Guerra che, anche dalle nostre parti, lasciò all’epoca ampie tracce di dolore e di voglia di riscatto di un popolo ferito e deluso, una bella rassegna gastronomica sulla grande tradizione della cucina maremmana e l’audiolibro Io, Licia e l’oscuro”.
“Questi di Torino sono giorni di contatti, di relazioni, di nuovi stimoli. Siamo in costante ascolto del mondo che ci circonda per sottolineare i mutamenti di una realtà sempre in continuo movimento e metamorfosi. Questo è lo spirito del nostro tempo e noi siamo felici di interpretarlo a modo nostro”.
«Dopo la recente presentazione, domenica 13 Maggio, sarà presente presso il nostro stand Federica Morellini, autrice di “Io, Licia e L’Oscuro”, un libro che parla di una vita non semplice affrontata con coraggio ed ilarità . Un ” insegnamento” a chi di difficoltà ne ha meno e spesso non se ne rende conto.»