Amiatanews: Firenze 26/08/2020
Il Consiglio di Stato ha dichiarato che per poter procedere all’attività in boschi sottoposti a tutela paesaggistica è necessario ottenere l’autorizzazione anche da parte della Sovrintendenza. “Una pratica onerosa e con tempi che vanno dai 60 ai 90 giorni che riguarda anche tutte le attività di selvicoltura, che sono state svolte fino ad oggi in modo ordinario e corretto nelle zone boscate del Monte Amiata.”
“È senz’altro una questione di primaria importanza, soprattutto adesso che siamo alle porte della nuova stagione che si aprirà il 15 settembre. Ho raccolto diverse istanze di imprese, piccole e grandi, che si occupano del taglio del bosco e il grido d’aiuto è unanime: la recente sentenza del Consiglio di Stato impone procedimenti lunghi e costosi paragonando di fatto, a livello di permessi necessari, il taglio, anche di piccole porzioni di bosco, alla costruzione di un edificio. Inoltre, rende potenzialmente fuori legge i tagli fatti fino ad oggi. È chiaro che serve un intervento legislativo e chiedo al Governo che sia fatto in tempi brevi, possibilmente già nel prossimo Decreto rilancio. Nel frattempo quello che possiamo fare come Regione, avendo competenza amministrativa sul vincolo paesaggistico, è lavorare in accordo con la Sovraintendenza per semplificare il più possibile i procedimenti: ad esempio, concordare procedure differenziate per domande che hanno dimensioni diverse (un conto è un taglio di un ettaro di bosco e un conto sono 100 ettari)”.
Così Leonardo Marras, candidato al Consiglio regionale della Toscana, intervenendo sulle ripercussioni provocate dalla recente sentenza del Consiglio di Stato.
“Nei giorni scorsi il Consiglio di Stato, esprimendo un parere a proposito di un intervento di manutenzione nella pineta del Tombolo, ha dichiarato che per poter procedere all’attività in boschi sottoposti a tutela paesaggistica è necessario ottenere l’autorizzazione anche da parte della Sovrintendenza. Una pratica onerosa e con tempi che vanno dai 60 ai 90 giorni che riguarda anche tutte le attività di selvicoltura, che sono state svolte fino ad oggi in modo ordinario e corretto nelle zone boscate del Monte Amiata.”
Fonti
Comunicato stampa 26/08/2020