Toscana. Galletti (M5S): “Più canapa, meno plastica. Subito una legge per sostenere la filiera industriale”

Amiatanews: Firenze 17/07/2020
“È ora di invertire la rotta e recuperare in chiave innovativa l’uso di questa pianta, tipica della tradizione rurale toscana fino al secondo dopoguerra”

“La canapa è una pianta straordinaria che può essere impiegata in mille modi, dalla cosmesi alla bioedilizia, dalla produzione di carta alla creazione di tessuti di eccezionale qualità. Eppure in Italia siamo stati capaci di metterla praticamente fuori legge. È ora di invertire la rotta e recuperare in chiave innovativa l’uso di questa pianta, tipica della tradizione rurale toscana fino al secondo dopoguerra. In attesa di una norma nazionale che consenta agli agricoltori di coltivare la canapa per usi industriali senza il timore di vedersi sequestrare i campi a scopo cautelare per colpa di leggi confuse e arretrare, la Toscana deve sostenere questo comparto con una legge regionale ad hoc, che finanzi con contributi a fondo perduto le aziende desiderose di investire in nuove tecniche di coltivazione e nella creazione di filiere produttive indipendenti. Basta dare soldi alle attività inquinanti: la nostra regione deve diventare un modello in Italia nella valorizzazione delle produzioni alternative. A cominciare proprio dalla canapa”.  

Così Irene Galletti, candidata del Movimento 5 stelle alla presidenza della Regione, che mercoledì ha visitato un’azienda agricola tra Cecina e Rosignano, insieme al presidente nazionale di Federcanapa, Beppe Croce, e ai candidati in Consiglio regionale della provincia di Livorno, Daniele Esposito e Leonardo Apolloni. 

“Cinquanta anni fa – spiega Galletti – in Italia eravamo maestri nel coltivare la canapa, poi abbiamo deciso di puntare su altri prodotti industriali, come la plastica. Un errore strategico che ora paghiamo a caro prezzo. Ma non tutto è perduto, possiamo invertire la tendenza e fare della Toscana un’eccellenza capace di valorizzar e mettere a sistema agricoltori, trasformatori e venditori. Il primo passo è dare la possibilità ai produttori di controllare autonomamente i loro raccolti, selezionare le sementi e sviluppare una nuova genetica italiana di canapa funzionale alle filiere produttive. Per farlo serve il sostegno, anche economico, da parte delle istituzioni, perché la creazione di una nuova industria sostenibile è interesse di tutti quanti”.


Fonti
Comunicato stampa del 17/07/2020

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