Amiatanews: Firenze 29/09/2020
Il neo presidente promette di proseguire il lavoro sulla banda ultra larga già avviato in questa legislatura e intensificarlo
(Riprendiamo da Toscana Notizie, Agenzia di Informazione della Giunta Regionale) Articolo del 28/09/2020 di Walter Fortini
“Lavoreremo per una Toscana sempre più connessa” dichiara Eugenio Giani, che per essere a tutti gli effetti il nuovo presidente della Regione attende solo la proclamazione ufficiale. L’annuncio sull’impegno per il diritto alla Rete arriva durante la presentazione a Firenze, nella sede della presidenza in piazza del Duomo, della prossima ed imminente edizione dell’Internet Festival di Pisa, manifestazione ‘a più mani’ che animerà la città dall’8 all’11 ottobre (poi una lunga coda on line fino a dicembre) e che la Regione ha sostenuto fin dal suo battesimo dieci anni fa.
“Il recente lockdown – spiega Giani – ha messo in evidenza quanto sia importante avere una connessione veloce e stabile diffusa sul territorio. Collegati ad internet si studia, ci si forma e si lavora, si può anche dialogare con la pubblica amministrazione. La Rete diventa fondamentale per l’attuazione di diritti costituzionalmente garantiti”. “Così – anticipa – intensificheremo le iniziative che già ci sono state negli ultimi anni per portare la banda ultra larga ovunque, per offrire alla Toscana diffusa sempre maggiore connettività. Ci impegneremo anche affinché i gestori di telefonia mobile facciano altrettanto per le connessioni mobili. In questo modo potremo arrestare pure lo spopolamento di borghi di montagna e di paesi spersi nella campagna”.
Sguardo proteso verso il futuro dunque: “indagare e delineare le forme possibili di futuro è sempre stato uno degli impegni del festival – sottolinea Gian Luigi Ferrari per conto dell’intero sistema della ricerca ed alta formazione pisana – e il suo successo è stato proprio l’aver fatto sistema tra tutti noi, valorizzando i risultati conseguiti per rendere consapevoli le persone della rivoluzione digitale in atto”. Ma sguardo anche rivolto al passato, di una città e di una regione aperta al mondo, ”porta e cento di idee” come ripete ancora Giani.
Trentaquattro anni fa da Pisa partì non a caso il primo ‘ping’ italiano attraverso la rete che poi diverrà internet, con un pacchetto di dati che in poco più di un secondo superò l’Atlantico ed arrivò in Pennsylvania negli Stati Uniti. Era il 30 aprile 1986. “Il nostro Internet Day” ricorda il neo presidente.
Quella connessione, la quarta in Europa dopo Inghilterra, Norvegia e Germania, fu il coronamento di più di dieci anni di ricerca sui sistemi di reti tra computer del Centro nazionale universitario di calcolo elettronico pisano. “E’ il nostro passato – dice Giani – da valorizzare e proiettare nel presente e futuro”. Un po’ come le ricerche di Fibonacci, che (una sorta di Leonardo pisano) portò in Italia la matematica araba. Di lui ricorrono 850 anni dalla nascita e sarà ricordato ad IF2020. “I suoi studi furono possibili perché Pisa, oggi capitale dell’innovazione, era una città aperta al mondo” fa una digressione storica Giani, che poi torna a puntare il presente per ribadire che “nei prossimi cinque anni lavorerò per una Toscana fortemente integrata in Europa, ma capace di arricchirla con la sua politica di relazioni con il Mediterraneo”.
Orgoglioso di ospitare anche quest’anno l’evento dell’Internet Festival è Michele Conti, sindaco di Pisa. “Un evento qui nato e cresciuto che conferma – dice – la vocazione antica, attuale e futura della città come luogo di scienza e di ricerca, protagonista delle più significative tappe della rivoluzione digitale. Una manifestazione che abbiamo sempre sostenuto”. E se la pandemia recente ha cambiato molte abitudini e “ci ha costretto – prosegue – a fare i conti con un uso diverso e più intensivo della tecnologia, il festival diventa ancor di più un momento di riflessione e confronto sul rapporto che ognuno di noi ha con il web, in un mondo dove anche gli spazi pubblici e privati sono stati ridefiniti”. Anche per questo la parola chiave dell’edizione in corso non poteva che essere #Reset.
La fotogallery della conferenza stampa