Parere positivo della commissione Sanità al regolamento di attuazione in materia di qualità e sicurezza delle strutture sanitarie: procedure e requisiti autorizzativi di esercizio e sistemi di accreditamento. “Abbiamo dato parere positivo dopo aver inserito l’emendamento che – spiega il presidente Stefano Scaramelli – consente di mettere in salvaguardia i circa 600 animatori che in Toscana lavorano in strutture private di salute mentale. La formulazione originaria del regolamento di attuazione era mancante di una dicitura chiara; da questa assenza si sarebbe potuto prefigurare il rischio occupazionale per i lavoratori del settore”. L’approvazione del regolamento e la proposta di emendamento fanno seguito all’istanza sostenuta delle organizzazioni sindacali, Cgil, Cisl e Uil regionali, accolta dalla III Commissione con l’obiettivo di salvaguardare la continuità occupazionale della figura professionale dell’animatore nell’area della salute mentale. Dopo la nuova formulazione, l’art. 39 del Regolamento su Riconversione e formazione del personale, al comma1 prevede che “Fermo restando quanto previsto all’allegato A relativamente alla figura professionale dell’educatore per l’area della salute mentale, il personale con la qualifica di animatore, già operante a qualunque titolo alla data di entrata in vigore della legge regionale 2 agosto 2016, n. 50, nella suddetta area, continua a svolgere le relative funzioni fino al collocamento in quiescenza”. Al comma 2 si specifica che le disposizioni “si applicano anche nel caso in cui le strutture operanti nell’ambito della salute mentale si avvalgono di animatori che hanno un rapporto contrattuale con soggetti terzi”. Sulla riqualificazione del personale interviene il comma 3 che specifica per le strutture sanitarie private che devono “favorire la riqualificazione del personale attualmente in servizio addetto a servizi sanitari ausiliari con diverso profilo entro il 31 dicembre 2019”. Sempre il comma 3 specifica che per le assunzioni di nuovo personale di supporto all’assistenza, le strutture sanitarie private facciano riferimento “al profilo dell’operatore sociosanitario”.
Fonti. Comunicato Stampa Arianna Arezzini Consiglio Regionale della Toscana Gruppo Partito Democratico, del 19/10/2016]]>