Amiatanews (Daniele Palmieri): Castiglione d’Orcia 04/08/2020
Sono ormai passati circa 8 anni dal crollo a causato del maltempo ma anche dalle mancate manutenzioni.
Sono tornati “alla carica” i sindaci di Pienza, Manolo Garosi, e Castiglione d’Orcia, Claudio Galletti, per segnalare – una volta ancora – che il ponte “Noveluci”, crollato sotto gli effetti di piogge straordinarie (e di manutenzioni mancate nel corso degli anni) nel Novembre 2012, attende ancora il reperimento dei finanziamenti necessari alla sua ricostruzione. Il ponte, in questione, che consentiva di attraversare il fiume Orcia a pochi chilometri dalla frazione di Gallina, nel comune castiglionese, ed a poche centinaia di metri dal “Quadrivio di Pian di Maggio” in quello pientino, era parte di una bretella che permetteva di risparmiare non meno di una dozzina di chilometri a chi avesse voluto dirigersi dal sud della Val d’Orcia verso Pienza e la Val di Chiana (ospedale di Nottola incluso) e viceversa, per chi doveva andare verso sud. Ancora una volta i due primi cittadini scrivono a tutte le autorità competenti o a quale titolo interessate, a partire dai Ministri dei trasporti, Paola De Micheli e del Mibact, Dario Franceschini (il ponte aveva una valenza anche storica ed è nel cuore della Val d’Orcia, dichiarata patrimonio mondiale dall’Unesco), con un’apposita missiva, nella quale si ripercorre la vicenda, chiedendo un intervento finanziato con i fondi per le “emergenze ponti e strade”. Una seconda missiva è, invece, diretta al presidente della Regione, Enrico Rossi, agli assessori Vincenzo Ceccarelli e Federica Fratoni per avere risposte in merito al reperimento delle risorse necessarie e per chiedere un’azione congiunta verso gli organismi ministeriali competenti. E’ probabile, tuttavia, con le elezioni per il rinnovo del consiglio regionale alle porte, che la missiva la troveranno fra le loro carte i nuovi componenti della Giunta regionale. Gli anni trascorsi, intanto, hanno fatto crollare almeno sei o sette dei piloni che sorreggevano il ponte, del quale sono rimaste in piedi solo le due estremità, mentre in origine si erano adagiati nel letto del fiume solo i due centrali. A questo punto non è difficile ipotizzare che, a Novembre 2022, potrà essere organizzata una seconda fiaccolata per ricordare il decennale dal non esaltante evento: la prima avvenne poco tempo dopo il rovinoso crollo che – essendo avvenuto in orario notturno – non coinvolse per fortuna mezzi in transito.