Amiatanews (Daniele Palmieri): Castiglione d’Orcia 01/10/2019
Destinatari neo ministri Paola De Micheli (Infrastrutture e Trasporti) e Dario Franceschini (Beni, Attività Culturali e Turismo).
Sono trascorsi ben sette anni dal crollo. Il forte impegno del gruppo Facebbo “C’era una volta il ponte dell’Orcia”
A poco tempo dall’insediamento del nuovo Governo, i sindaci di Castiglione d’Orcia e Pienza, Claudio Galletti e Manolo Garosi, hanno preso in questi giorni “carta e penna”, scrivendo nuovamente per il problema del ponte Nove Luci.
Destinatari della loro missiva i neo ministri per le infrastrutture ed i trasporti, Paola De Micheli e Dario Franceschini, del Mibact (beni culturali e ambientali).
Argomento, ormai annoso, il ponte che unisce due sponde del fiume Orcia: l’una non lontana dalla frazione di Gallina, nel comune castiglionese; l’altra assai prossima al quadrivio di Pian di Maggio, nel comune pientino.
Il ponte è crollato a seguito dell’azione erosiva delle acque, culminata in una piena straordinaria e veemente nel novembre 2012. Quella notte fu una vera fortuna che il conducente della prima auto che si trovò a transitare dopo il crollo si rese conto che la parte centrale del ponte non c’era più, fece in tempo ad arrestare la marcia e dare l’allarme, chiamando i numeri di pubblica utilità.
Sono trascorsi ben sette anni e praticamente poco o nulla si è mosso per la ricostruzione del ponte, che ha una sua riconosciuta utilità, essendo parte di un’arteria stradale che consentirebbe, risparmiando non pochi chilometri, di collegare da Gallina la Cassia all’interno, in direzione di Pienza, Montepulciano, la Val di Chiana e viceversa, attraversando la Val d’Orcia, dichiarata dall’Unesco patrimonio dell’Umanità.
In questi anni la struttura ha ulteriormente ceduto ed altre arcate, dopo le due centrali, sono crollate. Il ponte, inoltre, aveva ed ha una sua valenza storica, essendo risalente almeno all’epoca medievale e, forse, ad ancor prima. Le pietre utilizzate per la sua costruzione sono ora adagiate qui e là sul letto del fiume, in parte già coperte dalla vegetazione cresciuta loro intorno.
Nella loro missiva, i due primi cittadini danno atto di come ad oggi non siano state reperite e destinate risorse straordinarie alla ricostruzione del ponte, mentre i disagi ed il malumore della gente crescono e si moltiplicano.
Partendo da un contributo tecnico volontario offerto grazie al gruppo spontaneo di cittadini identificabili nella pagina facebook “C’era una volta il ponte dell’Orcia”, l’Amministrazione Provinciale di Siena ha elaborato un progetto di fattibilità di massima, ma l’Ente non ha certo nel suo bilancio risorse da destinare ad un’opera di queste dimensioni. Claudio Galletti e Manolo Garosi concludono la lettera chiedendo di essere convocati presso i Ministeri di riferimento e rinnovando fin d’ora la richiesta di finanziamento della ricostruzione, il cui ritardo diviene ogni giorno di più intollerabile