Risolta in poche ore, la vicenda del ritrovamento all’interno di un cassonetto della spazzatura. Un probabile caso di “trauma da parto”. La piccola, da questa mattina alle Scotte, sta bene. Una storia che, a dire il vero, mostrava diverse discrepanze in tutta la sua tragica realtá. La vicenda di “Claudia”, la neonata abbandonata in un bidone dell’immondizia al Vivo d’Orcia, nella prima mattinata di oggi, Domenica delle Palme, ha a vuto il suo finale, con la confessione di Luca Dumitrita, la badante rumena di 27 anni, in Italia da sei mesi, che accudiva, a Vivo, un’anziana pensionata, Ferruccina Pierguidi, non autosufficiente. A far confessare la donna, sono stati i Carabinieri di Campiglia d’Orcia, dopo due ore di interrogatorio, in cui le hanno contestato diverse lacune nel suo primario racconto. La donna, infatti, aveva affermato, di essere andata a gettare la spazzatura, verso le 6 e 30, di stamani mattina e di aver notato la bambina, adagiata dentro una scatola di cartone, nuda e solamente avvolta da una traversa usata per l’assistenza agli anziani. La badante, avrebbe raccolto la scatola con la piccina, portandola poi nell’abitazione della Pierguidi, adagiandola sul letto. L’intervento dei vicini, in particolare dell’infermiera Adriana Pierguidi, avevano ridato alla piccola segnali di vita, per cui, dopo due ore, era stato chiamato il 118 e i Carabinieri della stazione di Campiglia, che, subito, avevano iniziato le indagini per scoprire chi fosse la madre della piccola. A dire il vero, il racconto della donna, ha lasciato, tutti, compresi noi giornalisti, e gli stessi Carabinieri, con molti dubbi, e non poche perplessitá. Anzi, tante cose non sembravano collimare. Anche lo stato della bambina, mostrava segni inequivocabili di un parto, avvenuto non molto distante da quello che diceva la signora Dumitrita, che, in piú occasioni, mostrava segni di grande sofferenza per la piccina ritrovata, segni che l’avevano piú volte portata a dire frasi come: “… se fosse stato possibile l’avrei tenuta con me…”. Il racconto, fatto piú volte, si era unito ad un chiaro rifiuto di farsi fotografare, magari anche assieme alla donna anziana, il quale, viceversa, era apparsa molto felice, del ritrovamento ed il salvataggio della piccola. Le indagini dei Carabinieri di Campiglia, coordinate dalla compagnia di Montalcino, sono proseguite fino alle 13:30; poi i militari sono tornati, ed hanno prelevato la donna. Quello che in piú occasioni le è stato contestato, ha fatto si che la rumena, crollasse ed ammettesse la maternitá della piccola. Un trauma da post parto, la grave situazione faamiliare, la giovane etá di 26 anni, i figli di uno, tre e cinque lasciati in Romania, hanno forse gettato forse nel panico la Dumitrita, che ha prima deciso per questo atto estremo, e poi, pentita è tornata a riprendere la bambina.Un caso, dove la disperazione, la povertá, il taglio ai servizi essenziali, stanno purtroppo creando queste brutte storie. Ma, come ci ha detto il sindaco Claudio Galletti, che è giunto sul posto, assieme all’assessore alle politiche sociali Alice Rossi e che è stato in contatto tutto il giorno con le Scotte di Siena, dove la piccola è da questa mattina ricoverata (una bella bambina di 2 kili e 880 grammi) ed è in buono stato di salute, grazie al lavoro dei medici senesi. Anche noi, vogliamo augurare a questa bimba, che la badante avrebbe voluto chiamare Domenica, prima della sua confessione, (Domenica, proprio come il suo nome di mamma ) un sereno avvenire in questa vita, dopo il trauma iniziale della sua venuta al mondo. La mamma della piccola è stata comunque denunciata dai Carabinieri per procurato allarme ed abbandono di minore.]]>
Vivo d'Orcia. Confessa la badante rumena di Vivo d'Orcia: "La bimba è mia".
- Autore dell'articolo:Redazione
- Articolo pubblicato:20/03/2016
- Categoria dell'articolo:Amiata SI / Castiglione d'Orcia
- Commenti dell'articolo:0 commenti