Vivo d’Orcia. La festa patronale di Sant’Anna ai tempi del Coronavirus.

Amiatanews (Daniele Palmieri): Vivo d’Orcia 23/07/2020
A causa delle restrizioni sanitarie, sono previste le sole celebrazioni religiose

Saranno solamente le celebrazioni religiose a contrassegnare la tradizionale festa in onore di Sant’Anna, patrona di Vivo d’Orcia, con la novità di un Triduo in preparazione, proposto dal parroco don Giacinto Di Polito.
Da ieri e fino a domani, Venerdì 24 Luglio, alle 17,30 nella chiesa del paese sarà recitato il Rosario pregando per le mamme, le famiglie ed il paese, mentre alle 18 sarà celebrata la s. Messa.
Il giorno 26, data canonica, la s. Messa solenne sarà celebrata alle 11. Al termine, negli adiacenti sala e giardino sarà condiviso un aperitivo, nel pieno rispetto delle disposizioni vigenti in tema di distanze interpersonali e obbligo di indossare correttamente la mascherina.
Non si svolgeranno, invece, la processione e neppure le attività ricreative, in genere organizzate dall’Associazione Pro Loco anche il 27 luglio.

Una curiosità: nel volantino diffuso per far conoscere gli appuntamenti dalla Parrocchia compare l’antica effige di Sant’Anna, fatta di paglia e con mani e volto in legno, che un tempo era presente nella piccola chiesa nei pressi del quadrivio centrale del paese, edificio che venne demolito perché in precarie condizioni statiche e per far posto alla strada nell’immediato secondo dopoguerra. Dell’immagine, purtroppo, si sono perse le tracce. In epoca successiva venne acquistata poi una grande (e pesante) effige che riproduce S. Anna e Maria fanciulla: questa “doppia presenza” ha sempre fatto organizzare una festa più ridotta il 27 Luglio, in onore di “Sant’Annina”. Negli anni Novanta del secolo scorso, infine, tramite i buoni uffici dell’allora parroco, padre Giancarlo Leroy di Sant’Antimo, una famiglia senese che ne era venuta in possesso molti anni prima, donò alla Parrocchia un’immagine più piccola, in legno, fatta scolpire come ex voto per la vittoria al Tour de France del 1948 dal “Campionissimo” Gino Bartali, il quale intervenne personalmente alla cerimonia di consegna

Lascia un commento